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Marzamemi, risse tra giovani nei luoghi della movida

Le risse nei luoghi della movida si espandono a macchia d’olio anche in altri centri della provincia siracusana. Nella giornata di ieri, teatro di violenza gratuita soprattutto tra giovani, è stato il borgo marinaro di Marzamemi.

Nel giorno della Liberazione, si sono verificate alcune risse, alimentate dagli animi alterati dall’abuso di bevande alcoliche. Quella che ha destato più panico tra i numerosi visitatori presenti a Marzamemi, è la lite avvenuta in piazza Regina Margherita che ha visto coinvolti due gruppi di ragazzi, che se le sono data di santa ragione. Un’altra rissa è avvenuta in via Marzamemi dove ad avere la peggio è stato un commerciante, nel tentativo di mettere pace tra due gruppi di giovani che si stavano affrontando all’interno del locale pubblico. Il problema delle risse a Marzamemi non è inedito, perché lo scorso anno a luglio, sono dovuti intervenire i poliziotti di Pachino per sedare una maxi rissa che ha portato alla denuncia di alcuni giovani.

“Le notizie preoccupanti che arrivano da Marzamemi – interviene Salvo Adorno, segretario provinciale del partito democratico – teatro nella giornata di ieri di risse tra giovani, aggressioni e minacce ad alcuni commercianti del luogo, suonano terribili e richiamano inevitabilmente ciò che solo la scorsa settimana è avvenuto a Siracusa. Ci troviamo davanti ad una vera e propria emergenza legalità, della quale avevamo avuto le avvisaglie in passato ma che oggi è esplosa in tutta la sua violenza. Episodi del genere fanno male ai cittadini, al turismo responsabile, allo sviluppo e minano i sacrifici di quanti, seguendo le regole, hanno deciso di investire sul futuro del nostro territorio”.

Il Pd torna, poi, sulle scene violenze che si sono verificate nei luoghi della movida del capoluogo. “Al netto delle dichiarazioni a caldo di condanna – dice Adorno –  a Siracusa poco è stato fatto per tracciare in maniera netta quel perimetro che dovrebbe dividere lecito da illecito. Il Partito Democratico, si augura che Marzamemi non venga lasciata sola al suo destino e auspica un maggiore controllo da parte dell’ordine pubblico.

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