Marzana: “3milioni di euro per i borghi d’Italia”
Il Movimento 5 stelle è riuscito ad ottenere misure adeguate per i borghi, le aree cittadine che presentano una scarsissima densità abitativa e che nel prossimo futuro rischiano di spopolarsi, come i due piccoli Comuni della provincia di Siracusa – Cassaro e Buscemi- che sono nella classifica dei meno abitati di tutta l’Isola.
Il sud est siciliano è sempre più meta di viaggiatori consapevoli, che scelgono il nostro territorio per un’esperienza culturale completa, che va dal Tardo Barocco ai Parchi archeologici, senza trascurare i patrimoni naturalistico ed enogastronomico. E tuttavia e nel contesto di un territorio virtuoso, ci sono aree che non possono essere lasciate indietro.
A beneficio di questi e di altri piccoli Comuni che necessitano di tutela, il Movimento 5 Stelle ha avanzato una proposta di legge che finalmente è stata approvata alla Camera, aprendo così la possibilità di estendere alle aree interne una politica di sviluppo finora incentrata quasi solo sulle grandi città.
Con questo provvedimento promuoviamo innanzitutto un turismo responsabile, un nuovo modello produttivo, rispettoso dell’ambiente e delle comunità locali, attingendo al grande patrimonio di tradizioni culturali ed eccellenze agroalimentari.
Tra i principali risultati ottenuti dal M5S ci sono: 3 milioni di euro per il ripristino dei cammini storici che collegano i piccoli comuni, il recupero dei borghi con interventi antisismici e diverse misure a sostegno dei prodotti tipici locali, come ad esempio la vendita diretta all’interno di punti commerciali, l’incentivo della filiera corta e la valorizzazione delle attività pastorali di montagna finalizzate alla produzione di formaggi di qualità.
Per il M5S si tratta però solo di un primo passo, visto che sono state escluse dal Governo altre nostre proposte per potenziare sul territorio servizi essenziali come la rete dei presidi ospedalieri, il trasporto pubblico e l’incentivo del telelavoro; interventi fondamentali per ristabilire il tessuto economico e sociale dei comuni che vivono una vera e propria crisi demografica. La nostra battaglia dunque non si ferma qui, proseguirà al Senato per migliorare ulteriormente la legge con le altre misure scartate in questa prima fase a Montecitorio.