Marziano (Pd): “Caro Alessio, servono ora atti e decisioni forti”
Lettera aperta del deputato regionale uscente Bruno Marziano al segretario provinciale del partito democratico, Alessio Lo Giudice. La tematica è sempre quella legata all’esame del voto per le regionali del 5 novembre.
Caro Alessio,
Mi ha fatto piacere sentirti usare la parola “pudore” per richiamare ad un confronto interno con toni meno aspri.
Ma voglio però chiederti: non avrebbero dovuto provare pudore i vertici regionali del partito, se non addirittura vergogna, nell’avere gestito la vicenda delle candidature nella provincia di Siracusa continuando a promettere fino all’ultimo minuto (fino alle 10.30) dell’ultimo giorno utile per la presentazione delle liste l’inserimento di Cutrufo e Basso, pur sapendo che questo avrebbe modificato radicalmente la decisione degli organismi dirigenti? Impegno non profuso nell’ utilizzare il loro ruolo per trovare tutti le soluzioni migliori per il successo del PD e del Centrosinistra. Provocando la situazione paradossale per cui uno viene costretto a candidarsi in un’altro partito e un altro invitato a non candidarsi.
Non avrebbero dovuto trovare pudore se non vergogna nell’aver gestito in modo disastroso questa vicenda portando in generale il Centrosinistra ad un risultato ora sotto gli occhi di tutti?
Non è forse questo il frutto dell’idea che si erano fatti i vertici regionali del PD, secondo la quale, visto che le elezioni sarebbero state perse, l’unico obiettivo era garantirsi la maggioranza di deputati amici di corrente tra gli undici probabili eletti del PD?
E non avrebbero dovuto provare vergogna Matteo Orfini, Fausto Raciti e Antonio Rubino quando, assieme a te e ad altri, hanno dato vita in piena campagna elettorale alla componente interna dei Giovani Turchi in provincia di Siracusa? Intervenendo così pesantemente nelle dinamiche elettorali allora in corso?
E non avrebbero dovuto provare anche vergogna quando nel corso di quella riunione è stato chiesto ai sindaci della zona nord , uno dei quali non iscritto al PD e un anno fa candidato sindaco di altra compagine contro un esponente del PD, è stato stipulato un patto anti- Marziano con il quale si chiedeva ai quei sindaci e amministratori della zona , assessori e consiglieri di maggioranza, di sostenere un candidato della lista con l’impegno da parte dei su citati vertici di garantire poi l’elezione al parlamento nazionale del sindaco Basso?
E non ti pare che questo abbia inciso, non solo nel risultato in questi tre comuni ma in generale, nella dinamica elettorale in tutta la provincia ?
Caro Alessio, come sai la prossima importante scadenza elettorale (elezioni politiche) non prevede una competizione interna al partito, come per le regionali, ma presuppone come condizione per il successo la piena unità tra tutte le componenti interne a sostegno dei candidati,sia quelli che saranno indicati nel collegi uninominali che di quelli che verranno indicati nella quota proporzionale.
Solo questa condizione potrà garantire un successo al PD e al Centrosinistra che partono già da condizioni di svantaggio rispetto agli altri due schieramenti.
Caro Alessio, servono ora atti e decisioni forti per ritrovare la funzione di garante si questo processo, altrimenti rischi di apparire prigioniero di un patto scellerato stipulato all’esterno degli organismi del PD che portera alla sconfitta sia nei collegi che nella quota proporzionale.
Solo un partito che ritrovi le ragioni della sua unità più rapidamente mettere in atto iniziative che lo facciano reinsediare fra gli strati popolari che si sono allontani da noi e farlo tornare a parlare di investimenti per l’occupazione, diritto al lavoro, lotta alla diseguaglianze sociali.
Ecco, caro Alessio, lascio a te la decisione sul da farsi. Aprire una nuova fase nella vita intensa del pattuito o rimanere prigioniero di un patto che penalizzerà prima le sorti del PD e mortificherà il tuo stesso ruolo.
Non avrebbero dovuto trovare pudore se non vergogna nell’aver gestito in modo disastroso questa vicenda portando in generale il Centrosinistra ad un risultato ora sotto gli occhi di tutti?
Non è forse questo il frutto dell’idea che si erano fatti i vertici regionali del PD, secondo la quale, visto che le elezioni sarebbero state perse, l’unico obiettivo era garantirsi la maggioranza di deputati amici di corrente tra gli undici probabili eletti del PD?
E non avrebbero dovuto provare vergogna Matteo Orfini, Fausto Raciti e Antonio Rubino quando, assieme a te e ad altri, hanno dato vita in piena campagna elettorale alla componente interna dei Giovani Turchi in provincia di Siracusa? Intervenendo così pesantemente nelle dinamiche elettorali allora in corso?
E non avrebbero dovuto provare anche vergogna quando nel corso di quella riunione è stato chiesto ai sindaci della zona nord , uno dei quali non iscritto al PD e un anno fa candidato sindaco di altra compagine contro un esponente del PD, è stato stipulato un patto anti- Marziano con il quale si chiedeva ai quei sindaci e amministratori della zona , assessori e consiglieri di maggioranza, di sostenere un candidato della lista con l’impegno da parte dei su citati vertici di garantire poi l’elezione al parlamento nazionale del sindaco Basso?
E non ti pare che questo abbia inciso, non solo nel risultato in questi tre comuni ma in generale, nella dinamica elettorale in tutta la provincia ?
Caro Alessio, come sai la prossima importante scadenza elettorale (elezioni politiche) non prevede una competizione interna al partito, come per le regionali, ma presuppone come condizione per il successo la piena unità tra tutte le componenti interne a sostegno dei candidati,sia quelli che saranno indicati nel collegi uninominali che di quelli che verranno indicati nella quota proporzionale.
Solo questa condizione potrà garantire un successo al PD e al Centrosinistra che partono già da condizioni di svantaggio rispetto agli altri due schieramenti.
Caro Alessio, servono ora atti e decisioni forti per ritrovare la funzione di garante si questo processo, altrimenti rischi di apparire prigioniero di un patto scellerato stipulato all’esterno degli organismi del PD che portera alla sconfitta sia nei collegi che nella quota proporzionale.
Solo un partito che ritrovi le ragioni della sua unità più rapidamente mettere in atto iniziative che lo facciano reinsediare fra gli strati popolari che si sono allontani da noi e farlo tornare a parlare di investimenti per l’occupazione, diritto al lavoro, lotta alla diseguaglianze sociali.
Ecco, caro Alessio, lascio a te la decisione sul da farsi. Aprire una nuova fase nella vita intensa del pattuito o rimanere prigioniero di un patto che penalizzerà prima le sorti del PD e mortificherà il tuo stesso ruolo.
Bruno Marziano