Melilli, inaugurato l’ecomuseo degli Iblei
Il progetto dell’Eco Museo cammina sulle sue gambe. La maggior parte dei reperti conservati all’interno del Museo di Melilli provengono dal territorio che fa riferimento al comprensorio Ibleo. Le sezioni del Museo riguardano: rocce e minerali, paleontologia, flora, funghi e fauna. Il comprensorio dei Climiti riguarda tutta la zona costiera e collinare del settore sud-Est degli Iblei, pertanto la geologia presente nel museo riguarda principalmente gli aspetti carsici con le tipiche rocce sedimentarie e gli speleotemi di grotte (stalattiti, stalagmiti, perle di grotta, calcite, etc.), sono presenti anche numerosi reperti di origine vulcanica provenienti dagli antichi edifici vulcanici che un tempo caratterizzavano queste aree. Non mancano le rocce metamorfiche e numerosi campioni di minerali per completare il ruolo didattico della sezione.
I fossili che caratterizzano gli Iblei rappresentano un’altra sezione molto apprezzata per la loro capacità di raccontare il territorio come testimonianza del passato, tra questi si evidenziano alcuni reperti dell’elefantino nano che un tempo viveva lungo le aree costiere della Sicilia orientale utilizzando come rifugio le numerose grotte carsiche di facile accesso.
La sezione funghi
mostra una raccolta del territorio melillese compreso il
tartufo nero che è possibile trovare nei boschi dei Climiti. Ricca la collezione botanica con gli erbari di oltre
800 specie raccolte nel territorio
di Melilli e determinate dopo un lavoro durato oltre quattro anni. Sono presenti le varie specie e varietà
di querce compresa quella da
sughero tipica della zona nord del Comune di Melilli.
La sezione della fauna è ricca di uccelli (rapaci
diurni e notturni, uccelli delle
zone umide), di vertebrati terrestri, in particolare è presente un rettile chiamato localmente “culobbia o
“culovria” che ha sempre destato
interesse per le numerose leggende e racconti che girano attorno ad esso. Ricca la parte riguardante le specie
marine con
molluschi, crostacei, spugne, coralli e squali.
Il Museo, rivolto fortemente agli aspetti che
riguardano la tutela ambientale e
la didattica, è completato da numerosi pannelli espositivi. Alcuni riguardano alcune emergenze naturalistiche
melillesi quali le Riserve
Naturali Integrali “Complesso speleologico Villasmundo-Alfio e Grotta Palombara oppure la Grotta di Mastro Pietro e
la Pirrera di Sant’Antonio (Sito
Turistico di Eccellenza Europea). In particolare, della Pirrera, possiamo trovare alcuni attrezzi
originali utilizzati dai “pirriaturi”
per l’estrazione dei blocchi di pietra. Il Museo si completa sempre con la visita presso queste emergenze
naturalistiche e di archeologia industriale. Il
percorso si integra con le visite
presso le Chiese barocche, la biblioteca comunale, le attività artigianali e gastronomiche. Il tutto offre al
visitatore una completezza nella
conoscenza di un luogo che offre tanto in termini di
cultura mostrandosi attraverso percorsi dinamici
che lasciano un segno indelebile
in chi sa raccogliere e osservare con armonia la ricchezza di questo territorio.
Il visitatore dell’Eco Museo di Melilli –
conclude il sindaco Giuseppe Carta
– potrà visitare il nostro importantissimo patrimonio etno-antropologico, le collezioni e partecipare a una
programmazione di eventi e
iniziative con l’obiettivo di coinvolgere l’intera provincia.