Militare morto dopo il vaccino: da oggi le ispezioni
Sono attesi nelle prossime ore gli ispettori del ministero della Salute per le verifiche sulla morte di Stefano Paternò, il 43enne sottufficiale della Marina Militare, in servizio ad Augusta, deceduto poche ore dopo avere avuto la somministrazione del vaccino anticovid. Dopo una prima visita alla sede del 118 di Catania, gli ispettori sono attesi all’Asp 8 di Siracusa, poi si recheranno alla base militare megarese. Domattina gli inviati del Ministero completeranno il giro di visite in Procura dove è previsto un incontro con il procuratore capo Sabrina Gambino e il sostituto procuratore Gaetano Bono. Quest’ultimo magistrato ha seguito ieri sera le varie fasi dell’autopsia eseguita da un collegio di periti sulla salma del militare.
L’esame autoptico è stato eseguito dallo specialista in medicina legale, Giuseppe Ragazzi, dalla specialista in tossicologia medica, Nunziata Barbera, dallo specialista in malattie infettive, Carmelo Iacobello, e dallo specialista in ematologia ed esperto in emostasi e trombosi, Marco Marietta. Prima di conoscere l’esito dell’accertamento tecnico occorre attendere l’esito degli esami istologico e tossicologico per i quali sono stati prelevati campioni di tessuti.
La Procura di Siracusa ha chiesto ai periti di accertare le cause, i mezzi e il tempo del decesso di Stefano Paternò in modo da indirizzare successivi approfondimenti d’indagine. Il pm Gaetano Bono ha chiesto al collegio di periti di valutare anche «se il comportamento professionale dei medici e personale sanitario dell’ospedale militare e del 118 che l’hanno avuto in cura sia stato conforme alle attuali linee guida o se viceversa si ravvisino profili di colpa». La perizia dovrà anche «stabilire se sussiste una correlazione eziologica tra il decesso e la somministrazione del vaccino anti Covid AstraZeneca del lotto ABV2856» inoculata al sottufficiale nell’ospedale militare di Augusta l’8 marzo.
Dopo il conferimento dell’incarico,
I carabinieri del Nas di Catania hanno completato il sequestro dei restanti flaconi del lotto di vaccini sospetto. Sono state somministrate 225mila dosi di quel lotto prodotto da AstraZeneca su una fornitura di 250mila campioni. La Procura aretusea precisa che sono statie sequestrati tutte le restanti dosi del vaccino, che corrispondono a circa 3500 flaconi. Il sequestro è stato necessario per evitare che i flaconi non utilizzati fossero distrutti e, pertanto, inservibili ai fini dell’indagine. L’azione della magistratura si è resa necessaria per l’incidenza delle morti corrispondenti cronologicamente alla somministrazione dei vaccini. “Un numero significativo di casi – sottolinea il pm Bono – che corrispondono a uno ogni 70mila, superiore rispetto anche ad altri lotti della stessa marca di vaccino. Nessun allarmismo – conclude Bono – anche noi magistrati in servizio alla Procura di Siracusa ci siamo vaccinati poche ore dopo la denuncia della morte del militare.