Misterbianco, i flussi di droga arrivavano anche a Siracusa e a Portopalo
I quantitativi di droga che trafficavano erano destinati anche alle piazze di spaccio di Siracusa e di Portopalo. La guardia di finanza di Catania ha sgominato due gruppi di trafficanti di droga, uno dei quali anche responsabile di furti in abitazione e in esercizi commerciali “con spaccata”. L’ordinanza di custodia cautelare è stata notificata a undici indagati. I reati ipotizzati dalla Procura, a vario titolo, sono associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e furti aggravati. Le indagini del Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria di Catania si sono avvalse di intercettazioni telefoniche e ambientali che hanno portato al sequestro 4,5 chili di marijuana. L’operazione è denominata “Consegna a domicilio”. Le indagini sono state avviate nel gennaio 2016 dopo l’arresto di due persone in possesso di cocaina e eroina, che erano destinante da uno dei dei gruppi.
Il primo sodalizio, ricostruisce la Procura distrettuale di Catania, ruota intorno alla figura di Carmelo Russo, 55 anni, la cui casa di Misterbianco fungeva da centrale operativa dello spaccio. Assieme al fratello Mario, già condannato per la sua appartenenza al clan dei Cursoti Milanesi, avevano contatti con fornitori palermitani e calabresi ed acquirenti. Del loro gruppo facevano parte, e sono stati tutti arrestati, Filadelfo Innao, di 63 anni, Cirino Giannetto, di 49, detentori della «cassa comune» del gruppo criminale e, quando necessario, anche corrieri; Emanuele Pavone, di 54 anni, che si occupava dell’approvvigionamento della droga e della sua vendita nel messinese; e i calabresi Antonio Bevilacqua, di 46 anni, e Antonio Pelle, di 34, entrambi reggini, che fornivano cocaina.
Il secondo troncone riguarda l’associazione a delinquere capeggiata da Vito Danilo Capito, di 31 anni, e da Pio Giuseppe Scardaci, di 34, e completata da Alfio Stancapiano, di 26, e Carmelo Motta, di 35. Secondo l’accusa i quattro sarebbero stati anche «responsabili seriali di furti» in appartamento dove riuscivano ad entrare rubando le chiavi delle case lasciate incustodite in auto dai proprietari. Tra i furti contestati quello di una Fiat Bravo a Lentini poi usata a mo’ di ariete contro la vetrina di un esercizio commerciale di Siracusa per l’impossessamento di oltre 500 capi di abbigliamento del valore di circa 25 mila euro.