Momenti di tensione in Consiglio comunale e seduta rinviata
Si sono vissuti momenti di grande tensione questa mattina in Consiglio comunale, al punto da costringere il presidente a sospendere la seduta e a rinviarla a domattina. Consiglio comunale che era stato convocato per stamattina per discutere di patrocini onerosi, piano regolatore generale e appalto sul verde pubblico. Lo slittamento è stato deciso dopo alcuni agitati momenti determinati dalla presenza, nei pressi di uno degli ingressi all’aula, di una persona che tempo addietro avrebbe rivolto ai consiglieri comunali, via Facebook, frasi violente e minacciose della loro incolumità.
Stamattina, durante la riunione, frasi simili sarebbero rivolte dalla stessa persona all’indirizzo di due consiglieri, Salvo Cavarra e Luciano Aloschi, che hanno abbandonando per qualche istante la seduta. La circostanza – al suo rientro in aula – è stata riferita da Cavarra nel corso di un intervento, al termine del quale il consigliere ha chiesto al vice presidente Giuseppe Impallomeni (che presiedeva i lavori) di fare identificare la persona dagli agenti di Polizia municipale in servizio. Impallomeni ha subito interrotto la seduta per 15 minuti e alla ripresa del dibattito ha preso la parola Alberto Palestro, che ha chiesto l’aggiornamento a domani perché – ha detto – non ci sono più le necessarie condizioni di serenità per proseguire. Palestro ha chiesto, per il futuro, la presenza della Digos in aula e di inviare gli atti della seduta alle autorità competenti.
D’accordo al rinvio e alla presenza della Digos durante i lavori si sono detti Francesco Pappalardo (“si sta creando un clima pesante attorno al consiglio comunale”) e Salvatore Castagnino (“i consiglieri comunali, a prescindere dalle posizioni che esprimono, non possono essere minacciati”). La proposta del rinvio è stata messa ai voti dalla presidenza ed è passata all’unanimità.
A conclusione della seduta, disagio è stato espresso dal vice presidente Impallomeni che ha stigmatizzato l’accaduto. “Un rinvio necessario – ha detto – perché non c’erano più le condizioni di tranquillità per andare avanti con il regolare svolgimento dei lavori. A questo punto la vicenda sarà approfondita nelle sedi opportune”. La seduta si era aperta con i consiglieri di minoranza all’attacco per l’assenza dall’aula degli assessori e dei dirigenti che avrebbero dovuto riferire sui patrocini onerosi e sul piano regolatore generale. La prima a prendere la parola era stata Simona Princiotta, che aveva chiesto un rinvio di 15 minuti per consentire di convocare in aula gli assenti, in particolare quelli che avrebbero dovuti riferire sui patrocini onerosi. Salvo Sorbello, Salvatore Castagnino, Cetty Vinci e Gaetano Firenze hanno condiviso la proposta motivata con la necessità di mettere l’aula in condizione di lavorare nella maniera migliore.
Dalla maggioranza si sono detti favorevoli al rinvio Elio Di Lorenzo e Carmen Castelluccio, mentre Santino Armaro ha proposto di prelevare l’ultimo punto all’ordine del giorno, quello sull’appalto per la gestione del verde pubblico, vista la presenza in aula dell’assessore Teresa Gasbarro e del responsabile del servizio, Pietro Fazio. Il direttore generale Vincenzo Migliore, presente ai lavori, si è detto disponibile ad affrontare per linee generali la questione dei patrocini onerosi ma di non potere rispondere a domande specifiche. A quel punto la presidenza, raccogliendo le sollecitazione dell’aula, rinviava l’argomento a una data ravvicinata, da definire assieme al dirigente interessato, e metteva ai voti la proposta di Amaro, che passava con 15 sì, 8 astensioni e 5 no. Ma neanche la questione appalto per il verde pubblico è stata affrontata. Il rinvio è stato proposto dalla stessa Cetty Vinci che aveva fatto mettere il punto all’ordine del giorno. Per la consigliera, la complessità della questione avrebbe richiesto la presenza in aula di altri dirigenti, come il ragioniere generale, che potessero dare risposte ai suoi dubbi sull’appalto, sottolineando inoltre di l’assenza dall’aula dei rappresentati degli ordini degli architetti, degli ingegneri, degli agronomi e dei veterinari, nonostante fosse stato richiesto di invitarli.
Salvatore Castagnino, intervenuto subito dopo, si è detto favorevole al rinvio, criticando la decisione di suddividere l’appalto in 5 lotti ed evidenziando che la richiesta, da lui sottoscritta, era per tenere un’adunanza aperta. Dalla maggioranza, Armaro si è detto contrario allo spostamento della discussione, mentre Stefania Salvo si è soffermato sul fatto che le adunanze aperte, per essere convocate, devono essere motivate e devono rispondere a precisi requisiti. Prima dell’interruzione dei lavori, c’è stato appena il tempo di accennare al punto sul piano regolatore. Lo ha fatto Castagnino, firmatario della proposta, per lamentare l’assenza dell’assessore ai Lavori pubblici e dell’ingegnere capo.