Mons. Costanzo 30 anni a Siracusa
Trent’anni fa, il 28 gennaio 1990, mons. Giuseppe Costanzo faceva il suo ingresso nella nostra diocesi e da allora non la ha più lasciata.
In questo trentennio mons. Costanzo ha costituito sempre una presenza autorevole e paterna, che anche da arcivescovo emerito non ha mai mancato di far sentire la sua voce.
È importante che Siracusa sia sempre riconoscente per quanto mons. Costanzo ha fatto per la crescita spirituale e umana di tutta la nostra comunità, in momenti assai difficili, in cui la crisi ha privato i siracusani di certezze che sembravano incrollabili.
E’ stato in ogni momento un padre attento, autorevole ed affettuoso come solo i padri che vogliono veramente il bene dei loro figli sanno esserlo.Desidero sottolineare in particolare la sua costante attenzione per i problemi della famiglia, che sono ogni giorno sempre più gravosi, per le nuove generazioni, alle quali ha dedicato con passione e lungimiranza la Scuola della Parola, per il lavoro, che deve servire l’uomo e non viceversa, per la tutela dell’ambiente, che non può essere ancora devastato.
Lungimirante e lucido è stato negli anni il suo richiamo alla moralità nella vita pubblica. Ricordo come, nel marzo del 1991, quando ancora non era prevedibile lo scoppio della bufera di Tangentopoli, mons. Giuseppe Costanzo accolse il mio invito, rivoltogli come responsabile provinciale per la cultura e la formazione della Democrazia Cristiana, a parlare ai giovani ed ai quadri dirigenti del partito.
E l’Arcivescovo Costanzo, solo da qualche mese a Siracusa, si espresse in maniera chiara, scusandosi persino per la “crudezza del suo discorso”, sottolineando il disagio degli elettori e di quelli cattolici in particolare nei confronti di una politica “considerata come qualcosa di sporco”,evidenziò “una caduta di tensione morale e cristiana, per cui per taluni uomini e gruppi della Dc l’attività politica ha per obiettivo la conquista ed il mantenimento del potere e non il servizio alla comunità” e concludendo, in una fase in cui la Dc deteneva ancora ben saldo il potere, che, “se si continua in un certo modo, non ci sono orizzonti”.
Monsignor Costanzo dimostrò quindi di essere un vero profeta (la profezia non è predire il futuro, ma leggere, rintracciare nel presente i segni di ciò che sarà) e, come avviene spesso per i profeti, soprattutto per quelli scomodi, fu purtroppo inascoltato.
Mons. Costanzo ha realizzato il completamento della costruzione del Santuario della Madonna delle Lacrime, consacrato da Papa Giovanni Paolo II il 6 novembre del 1994 ed ha indetto, nel 2003, un “Anno mariano” in occasione del 50° anniversario della lacrimazione della Madonna a Siracusa mentre nel 2004 ha indetto un “Anno luciano” in occasione del 1700° anniversario del martirio di Santa Lucia. In quello stesso anno ha chiesto ed ottenuto dal Patriarca di Venezia la concessione del corpo di Santa Lucia per alcuni giorni. Rinnovando in noi fedeli siracusani la speranza di poter far tornare per sempre il corpo della Patrona nella nostra città.
E mons. Costanzo ha testimoniato il suo amore per Siracusa scegliendo, a conclusione della sua alta missione di vescovo, di rimanere qui con noi, nella nostra città.