Morte del piccolo Evan: in attesa dell’esito delle consulenze
Le indagini sulla morte del piccolo Evan sono ferme. Il preannunciato deposito dell’esito dell’autopsia sul corpicino della vittima di 21 mesi non è ancora oggi avvenuto. Il medico legale Maria Francesca Berlich, nominato dalla Procura aretusea per accertare le cause della morte del bimbo, ha chiesto una proroga per completare l’esame autoptico con ulteriori accertamenti. Ad agosto, quando ha eseguito l’autopsia in obitorio, aveva chiesto al pm Donata Costa, titolare dell’inchiesta, un periodo di sessanta giorni per il deposito della perizia. Il referto doveva essere, in effetti, corredato di esame istologico e di altri test di laboratorio per definire l’intero quadro clinico sulle lesioni subite da Evan.
“Sono scaduti anche i termini della proroga ma non abbiamo ricevuto alcun esito della consulenza medico legale”, afferma l’avvocato Federica Tartara, che difende Stefano Lo Piccolo, il padre biologico di Evan. “Comprendiamo – continua la penalista – che occorra eseguire accertamenti biologici sui tessuti ma sembra strano che sia trascorso così tanto tempo senza avere l’esito che, a questo punto, immaginiamo debba essere disponibile dopo il periodo di festività”.
Il legale genovese sostiene che “l’esito dell’autopsia è stato già chiaro per quanto riguarda le cause della morte del piccolo Evan. Gli esami di laboratorio contribuiranno, invece, a ricostruire le eventuali precedenti lesioni subite dal bimbo e per stabilire ulteriori responsabilità personali”.
È un Natale di attesa, quindi, per il padre naturale di Evan, già provato dal dolore della scomparsa del figlioletto e desideroso di giustizia. Di converso, sarà un Natale in carcere per la madre di Evan, Letizia Spatola, e per il compagno, Salvatore Blanco. I due sono detenuti dalla metà di agosto con la grave accusa di omicidio volontario e maltrattamenti in famiglia. La ventisettenne rosolinese, sin da quando il suo nome è stato iscritto nel registro degli indagati, ha cercato di difendersi sostenendo di non avere mai trascurato i figli e di essere stata, invece, succube del compagno. La madre ha prima cercato di fare da scudo al compagno, ma poi ha ceduto raccontando delle violenze che l’uomo avrebbe commesso nel tempo ai danni del piccolo e anche nei suoi confronti. Violenze tra le mura domestiche che la donna ha tollerato e mai denunciato ed è per tale motivo che gli inquirenti li ritengono entrambi responsabili: Blanco per avere picchiato la creatura, la madre per non avere fatto nulla per impedire che ciò accadesse.
In tutta questa vicenda non bisogna dimenticarsi del fratellino di Evan. Lo psicologo che lo ha assistito durante l’incidente probatorio, avvenuto a settembre, ha depositato la sua relazione affermando che il bimbo di 6 anni sia per molti aspetti credibile, tranne che per qualche esagerazione, legata all’età. Seppur circondato dall’affetto dei nonni, per lui sarà un Natale triste senza le coccole della mamma e senza l’abbraccio e l’esuberanza del piccolo Evan.