Nella città di Archimede la raccolta differenziata è nel caos: il nuovo programma inizia con disagi, rifiuti ammassati e puzzolenti
Siracusa. I cittadini non sono stati informati adeguatamente e in tempo utile del cambio del programma della raccolta dei rifiuti, che ora, in teoria, è totale. Si dice che al peggio non c’è fine, ma anche al meglio, però. Il doppio fallimento della raccolta differenziata dei rifiuti a Siracusa sta causando, oltre alla disorganizzazione e la confusione totale, seri danni ambientali e alla salute dei cittadini. Il cambio repentino del programma della raccolta dei vari rifiuti generati, senza una valida diffusione dei volantini, ha creato il caos: i rifiuti sono rimasti nella pubblica via, ammassati e puzzolenti in balia del vento che li ha disseminati in lungo e in largo per la città.
I cassonetti carrellati stracolmi, con filari di sacchetti rotti e rifiuti in strada d’ogni genere e natura che hanno cambiato il volto e lo scenario delle strade, dove a dominare la scena della vita sono la spazzatura e non più gli abitanti, che sono complici, per fortuna una sparuta minoranza, alla pari se non peggio di questi amministratori. Ma stavolta non sono stati informati, quindi una scusante che non si può negare. La puzza nauseabonda ammorba l’aria infetta, pericolosissima contro la salute pubblica che provoca danni all’ambiente, agli esseri umani e alla vita in generale.
A conti fatti, non solo non è cambiato niente, ma addirittura la situazione dei rifiuti in città è peggiorata e di tanto, e se il buon giorno si vede dal mattino, ci aspettano brutti giorni per i prossimi anni. L’alba è diventata il tramonto.
E sulle criticità della raccolta differenziata, è Gianluca Scrofani, a intonare una critica. “A Siracusa quando sei parrucchiere e il Comune prevede la raccolta differenziata nel tuo giorno di chiusura”. È tutto dire, senza aggiunta di commenti; se non è leggerezza, di certo la conferma del fallimento”.
“Può sembrare una contraddizione – continua Scrofani – ma è proprio quanto accade per la categoria dei parrucchieri di Siracusa che, con l’arrivo del nuovo calendario, devono fare i conti con le nuove disposizioni stabilite da ente e gestore. Andando oltre la semplice ironia; credo che l’avvio della differenziata su tutto il territorio cittadino abbia bisogno di un fisiologico tempo di rodaggio e debba ancora tener conto di parecchi correttivi che dovranno essere compiuti per migliorare ove possibile la qualità del servizio. Ritengo inoltre necessaria una fase di concertazione (meglio se fosse stata fatta in sede preventiva) con le associazioni di categoria, proprio per evitare che le disposizioni imposte dall’ente non siano corrispondenti alle esigenze di tutti. Un invito che rivolgo all’amministrazione con l’auspicio che possa risolvere il tutto, prima possibile”.
Le critiche per la nuova raccolta differenziata porta a porta messa in atto dal comune di Siracusa, arrivano da cittadini stanchi di subire le angherie di un’amministrazione che finora ha dimostrato di saper organizzare e ben solamente la richiesta di denaro per tasse, balzelli e concessioni. In linea di principio nulla da eccepire, ma il senso civico solo con le belle parole della Giunta Italia, unico soggetto a governare, che si scontra con una realtà ben diversa ma soprattutto paradossalmente dannosa per i cittadini tutti.
Oltre al disagio di non sapere quando conferire l’umido, la plastica e tutto il resto, rimane un servizio carente, e questo al solo vedere la Città invasa di sacchetti che da giorni sono in attesa di essere ritirati. Allora dov’è il vantaggio della differenziata? La decisione di adottare la raccolta porta a porta, a questo punto, produce un unico risultato: lo spreco del pubblico denaro e l’emergenza sanitari per i cittadini.
Ci vuole una riflessione politica e sociale seria che riguardi l’attenzione verso questa squadra che gestisce la pubblica amministrazione, la gestione del bene comune.
Il paesaggio cittadino vede la presenza sparsa di buste e spazzatura puzzolente ammucchiate in ogni angolo che rappresentano il degrado di una gestione della cosa pubblica, che vuole solo sventolare il baluardo della buona amministrazione, ma che arreca, invece disagi e danni economici ai bilanci, con gravi problemi ai cittadini e alle famiglie. Specie, in un momento di grande difficoltà del necessario rapporto fiduciario fra cittadini e l’amministrazione della città, dopo il misterioso e repentino scioglimento del consiglio comunale e delle attese del ricorso al Tar presentato da Ezechia Paolo Reale per i presunti brogli elettorali durante l’ultima tornata delle amministrative.
Non si può accettare questo modo di amministrare garibaldino, con servizi male organizzati e che alla fine colpiscono i cittadini, con costi aggiuntivi e un sovraccarico ancor più pesante del peso delle tasse sulle famiglie già in difficoltà. Occorre cambiare modi e termini, ma più d’ogni cosa, rinunciare al narcisismo e alla smisurata boria.
Concetto Alota