Nemesi, ordine di carcerazione per Liuzzo Scorpo e Russo
Continuano a fioccare i provvedimenti restrittivi, che fanno seguito alla sentenza definitiva al processo scaturita dall’operazione antimafia denominata Nemesi. I poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Siracusa, hanno eseguito un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Catania, nei confronti di Gaetano Liuzzo Scorpo. L’uomo deve scontare una pena residua di 3 anni e 6 mesi di reclusione, per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso.
Nell’ambito dell’Operazione Nemesi, che ha disarticolato il clan Trigila di Noto, aggregato al consesso mafioso Aparo, Nardo, Trigila, è stata accertata la responsabilità del Liuzzo Scorpo, all’epoca dei fatti titolare di una ditta di noleggio di videogiochi che portava nelle casse del clan ingenti guadagni. Gli accertamenti partono dal 2011, a seguito del blitz “Nemesi”. La Dia è riuscita a cristallizzare le dinamiche operative della cosca che voleva “investire” risorse e incrementare gli introiti attraverso proprio il gioco d’azzardo elettronico. Il clan aveva come punto di riferimento proprio Liuzzo Scorpo, già titolare di 2 società, la Betting Game e la Media Game, che nel novembre 2013 sono state confiscate.
Sarebbe stato accertato che Gaetano Liuzzo Scorpo, sfruttando la sua vicinanza alla famiglia mafiosa dei Pinnintula, avrebbe imposto ai titolari degli esercizi commerciali, dove erano installate le apparecchiature elettroniche delle società sequestrate, a chiedere all’amministratore giudiziario il ritiro delle macchinette da gioco per sostituirli con quelle fornite dall’Azienda Italia di Piedimonte Etneo, oggetto del provvedimento di oggi. Secondo la Dia Liuzzo Scorpo sarebbe il gestore occulto dell’impresa.
IN MANETTE ANCHE UN PACHINESE. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno tratto in arresto, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Catania, il pachinese Davide Russo di 43 anni per il reato di associazione di tipo mafioso. L’uomo dovrà espiare 11 mesi e 24 giorni di reclusione oltre alla pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. Russo è stato condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso, reati commessi sino al marzo del 2005 nella parte meridionale della provincia di Siracusa e per i quali era stato tratto in arresto nell’ambito dell’operazione “Nemesi”.