No delle donne del PD alla proposta di legge di Gasparri di smantellare la legge 194 sull’aborto
Fermo NO delle donne del PD alla proposta di legge di Maurizio Gasparri di Forza Italia di smantellare la legge 194 sull’aborto e l’autodeterminazione della donna
Fa discutere la proposta di legge sulla capacità giuridica del nascituro presentata all’inizio di questa nuova legislatura a guida centrodestra dal senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, che di fatto tende a smantellare alla radice la legge 194 del 1978 sull’interruzione volontaria della gravidanza, conquistata con le lotte delle donne italiane.
Duro il commento e la presa di posizione delle donne del Partito Democratico di Siracusa impegnate nel Gruppo di lavoro “PD SR Legge 194” coordinato da Antonella Fucile e della quale fanno parte, tra le altre, l’on Marika Cirone Di Marco e l’ex Consigliera provinciale di parità ed ex Dirigente del Liceo Gargallo Maria Grazia Ficara, insieme a tante altre iscritte e professionalità esterne al PD.
Questo il comunicato diffuso dal “Gruppo di lavoro PD SR Legge 194”, condiviso anche dal Presidente provinciale del PD Paolo Amenta che al momento svolge la funzione di Segretario provinciale dopo le dimissioni di Salvo Adorno.
“Sono cadute subito le illusioni sull’impronta che la maggioranza di centrodestra darà a questa XIX legislatura. I primi atti non lasciano dubbi e smentiscono le dichiarazioni rassicuranti dell’on. Meloni – è scritto nella nota di Gruppo di lavoro PD SR Legge 194 – Già l’elezione dei Presidenti di Camera e Senato, scelti tra le personalità politiche più segnate da visioni politiche conservatrici e illiberali, aveva marcato la direzione, ma la presentazione da parte del senatore Maurizio Gasparri di un ddl che propone il riconoscimento di soggetto giuridico del frutto del concepimento, disvela la volontà di accelerare l’attacco alla legge n. 194, con l’evidente disegno di riportare l’aborto a reato e dare un colpo all’autodeterminazione delle donne. Il disegno di legge propone di modificare l’articolo 1 del Codice Civile: secondo la legge italiana i diritti del concepito sono «subordinati all’evento della nascita», non la precedono. Così facendo Gasparri con il ddl riduce l’aborto a reato. Vi è in questa proposta la protervia di chi pensa di cancellare decenni di battaglie democratiche riportando l’orologio della storia del Paese all’indietro, a periodi bui in cui il ricorso all’aborto clandestino era accettato e la salute delle donne messa a rischio, ma ancora di più l’errore grave di accentuare ulteriormente l’allontanamento del Paese reale dalle Istituzioni.”