Noè (Assoporto): “Sull’autorità portuali, atti di arroganza”
“L’appello presenta sufficienti elementi di “fumus boni juris” soprattutto con riferimento alle critiche volte a valorizzare taluni vizi procedurali e l’esecuzione della sentenza produrrebbe all’associazione che si è appellata un pregiudizio attuale grave e (sotto alcuni profili) irreparabile”. Sono queste le motivazioni con cui i giudici della Camera di Consiglio del Cga di Palermo, giovedì scorso, hanno accolto la richiesta di sospensiva avanzata da Assoporto Augusta del decreto del ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio che ha individuato, per due anni, quale sede dell’Autorità di sistema del mare di Sicilia orientale il porto di Catania e non Augusta, unico porto core della Sicilia orientale. Il decreto, firmato il 25 gennaio e che, per una “curiosa” coincidenza, è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale venerdì 7 luglio, lo stesso giorno in cui è stata emanata l’ordinanza del Cga è stato impugnato perchè ritenuto illegittimo sia per vizi propri che in via derivata, essendo illegittimi gli atti presupposti costituiti.
Ad illustrare i dettagli del provvedimento del Consiglio di giustizia amministrativa, questa mattina, durante una conferenza stampa nella sede di Assoporto Augusta di via Capitaneria è stata la presidente Marina Noè che non ha nascosto la soddisfazione per l’esito di una vicenda che rende giustizia all’impegno, in primis, dell’associazione degli operatori portuali, unica in Italia, che da mesi si batte per il ripristino della legalità per quello che da più parti è stato considerato come uno “scippo” vero e proprio.
“Oggi non c’è nessun motivo per esultare, – ha esordito Marina Noè- avremmo potuto farlo se le istituzioni che tanto rispettiamo non ci avessero costretto a rivolgerci ai tribunali. Ci sono stati in questi mesi atti di arroganza e di prepotenza istituzionale. Ci è sfiorato il sospetto che tra i motivi di questa manovra del trasferimento della sede ci fosse anche quello di far rientrare Catania nelle reti Ten- T, se pure comprensive, cioè di secondo livello e non certamente “core”, così come qualcuno ha erroneamente affermato. Siamo qui oggi per manifestare la nostra soddisfazione nel prendere atto che il Consiglio di giustizia amministrativa, con una ordinanza per nulla scontata, ha dichiarato valide le nostre ragioni. Ritorniamo a chiedere con forza, innanzitutto al presidente Crocetta, e poi al ministro Delrio, di ritirare i propri provvedimenti per evitare il penoso e imbarazzante ricorso al Tar. Crocetta prenda atto delle numerose richieste, arrivate anche dalla politica, di fare un passo indietro, ritirando le sue due lettere che hanno portato alla firma del decreto, dimostrando così’ che l’intelligenza di un uomo può anche misurasi con la capacità di cambiare idea. In caso contrario, forti della vittoria al Cga, andremo al processo di merito, pronti a sostenere con nuove e più recenti informazioni le nostre informazioni”.
Poi sono arrivati i ringraziamenti, in particolare, per gli avvocati Giovanni Randazzo, Marco De Benedictis e Gaetano Spitaleri, per avere raccolto la sfida e per aver accompagnato e consentito ad Assoporto di far valere le proprie ragioni con competenza e professionalità, per i sindaci di Augusta, Di Pietro, Cannata e Rizza di Melilli e Priolo, che si sono schierati in questa battaglia per la salvaguardia del territorio, così come le parti sociali. Un particolare ringraziamento va soprattutto ai cittadini di Augusta che, scendendo in piazza, hanno manifestato la loro convinta adesione a questa battaglia e per il presidente dell’Autorità di sistema, Annunziata anche per il suo ruolo di terzietà assunto in questa vicenda.
“In attesa degli ulteriori sviluppi relativi alla sede chiediamo con forza al presidente di concentrare e focalizzare tutta l’attenzione sull’elaborazione di un piano triennale delle opere pubbliche unitario, – ha proseguito- con progetti di sviluppo per Augusta e Catania che tengano conto delle più volte dichiarate diversità di territorio, portando sin da subito esclusivamente il traffico commerciale ad Augusta e crocieristico-diportistico a Catania. Ognuno svolga la propria parte, ora ciò che importa è il lavoro, l’occupazione per i giovani, un disegno strategico di sviluppo per i prossimi cinquanta anni”.