Cultura

Noto, al “Raeli” la mostra “Le madri della Repubblica”

L’Assemblea costituente si riunì in prima seduta il 25 giugno 1946 nel palazzo Montecitorio con 556 deputati di cui 21 donne: 9 della Democrazia cristiana, 9 del  Partito comunista, 2 del Partito socialista e 1 dell’Uomo qualunque. I loro nomi: Adele Bei, Bianca Bianchi, Laura Bianchini, Elisabetta Conci, Maria De Unterrichter Jervolino, Filomena Delli Castelli, Maria Federici, Nadia Gallico Spano, Angela Gotelli, Angela M. Guidi Cingolani,  Leonilde Iotti, Teresa Mattei, Angelina Livia Merlin, Angiola Minella,  Rita Montagnana Togliatti, Maria Nicotra Fiorini, Teresa Noce Longo, Ottavia Penna Buscemi, Elettra Pollastrini, M. Maddalena Rossi, Vittoria Titomanlio.

A loro è stata dedicata una mostra interamente realizzata dagli studenti dell’Istituto Matteo Raeli di Noto, seguiti da 15 insegnanti, all’interno del progetto PTOF ( progetto di toponomastica femminile) “Sulle vie della parità…si respira aria di libertà”. Docenti e ragazzi dei vari indirizzi si sono uniti in un percorso prima di studio delle figure e poi di realizzazione delle sagome che hanno caratterizzato l’esposizione, visitabile sino a fine settimana nel plesso Caet-Ipsia di via Platone. “Queste figure, realizzate in maniera ssolutamente artigianale e con materiali riciclati, rappresentano e raccontano – ci spiega la professoressa Vera Parisi, docente referente del progetto-. L’approfondimento ha riguardato il lavoro svolto all’interno della Costituente ma anche l’impegno sociale e politico delle 21 “madri della Repubblica” ed ogni gruppo, composto da otto studenti, ha adottato una o due di loro. Di grande aiuto è stato il testo della fondazione Nilde Iotti “Costituenti a lavoro, donne e costituziobe 1946-47”.

I nostri studenti hanno lavorato sodo e con grande entusiasmo ed in un mese e mezzo abbiamo raggiunto questo risultato; un lavoro di squadra che ha visto momenti di profonda riflessione per poter rappresentare la figura di ognuna di loro a tutto tondo. I ragazzi coinvolti sono stati entusiasti e si sono cimentati volentieri in esperienze anche lontane dal proprio corso di studio; per noi docenti un’attività gratificante sotto tanti punti di vista. Il lavoro realizzato dalle nostre “madri della Repubblica” fu il frutto di una mirabile alleanza, di un impegno corale e che ancora oggi ci fa dire grazie”.

Considerata anche la natura del progetto, la toponomastica appunto, la professoressa Parisi ci ha confermato che esiste un dialogo aperto per la possibile intitolazione di un luogo pubblico alle 21 donne della Costituente. Intanto ad Avola lo scorso aprile sono stati piantumati 21 alberi di ulivo e carrubo.

Emanuela Volcan

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