Noto, al Trigona revocata la presenza del tecnico di laboratorio di analisi
La fonte è attendibile ed ha subito suscitato preoccupazione sull’attività quotidiana dell’ospedale Trigona di Noto: dall’1 aprile, venerdì prossimo, sarà revocata la presenza del tecnico del laboratorio analisi reperibile dalle ore 20 alle ore 8. Dall’ex capoluogo di provincia si apprende che questa importante figura sarà sostituita da un servizio navetta con una persona che farà la spola da Noto ad Avola, nel suddetto orario tutti i giorni, tranne la domenica ed i festivi durante i quali sarà presente il tecnico reperibile.
A rendere noto quanto stabilito e il già consigliere provinciale Massimo Prado: “Mi ero ripromesso di non intervenire sulla problematica relativa all’ospedale, ma una notizia come questa non può passare in silenzio. Questa scelta, che pare sia dettata da carenze di organico dovute a svariate problematiche, appare inspiegabile ancorchè non condivisibile, considerate le emergenze che, oltre al pronto soccorso, si verificano nei reparti di degenza.
Così facendo, con il trasferimento ad Avola dei prelievi, verrebbe meno l’immediatezza dell’esito degli esami richiesti, fino ad oggi eseguiti a Noto, mettendo a rischio le diagnosi, quindi la salute, dei degenti ricoverati. Questa nuova decisione dell’Azienda Sanitaria Provinciale, fa il paio con la guardia attiva per il laboratorio analisi h24, istituita presso l’ospedale di Avola nonostante siano a Noto i reparti potenzialmente più esposti per tali esigenze. E ci riferiamo ai reparti di Ostetricia, Ginecologia e Pediatria, quindi punto nascita, con situazioni di potenziali emergenze -spiega Massimo Prado-. Se a questa nuova grave decisione che depotenzia l’offerta sanitaria nella nostra struttura, aggiungiamo la grave carenza di personale, in particolare di medici anestesisti, oggi in numero di sole 2 unità, l’ecografo promesso ed ancora non attivato al pronto soccorso, la mancata sostituzione del medico di geriatria con il serio rischio di una riduzione dei posti letto e della chiusura dell’ambulatorio di diabetologia, è evidente che l’offerta sanitaria per tutta la popolazione della zona sud sta pian piano subendo un depotenziamento contro il quale bisogna sin da subito porre un’argine con iniziative forti da parte dei rappresenti delle comunità della zona sud tutta”.