Noto, amministrative: Rita Rappazzo rinuncia alla candidatura a sindaco
Una tiepida giornata di febbraio gela la tornata elettorale che la città di Noto si appresta a vivere. Al di là di schieramenti, partiti e coalizioni il ritiro di un candidato è notizia non proprio piacevole, mozza le proposte, la pluralità da cui si dovrebbe attingere ricchezza. Di seguito le parole testuali di Rita Rappazzo: “Pur mantenendo viva la voglia di agire e di andare avanti e di mettere le mie idee e la mia esperienza al servizio della mia Città, lascio la competizione elettorale. Più forte è stata la delusione che pur rendendomi, sul piano personale, più matura mi ha aperto gli occhi sulle difficoltà di superare, sul breve tempo, i contrasti, la resa dei conti, le invidie di una classe dirigente e politica che ha abdicato alla sua funzione di guida del paese. Una ventata di aria nuova, fresca, giovane – questa la mia ambizione per una città che ne ha tanto bisogno – si è infranta contro i miasmi di lotte intestine e di rancori personali. Non risolvere i problemi di una città in crescita turistica, ovvero, legati alla difesa e alla tutela del diritto del cittadino alla salute e, quindi, alla esistenza di un ospedale come il Trigona da rendere operativo anche in assenza di un intervento della Regione, no! Per l’attuale classe politica i problemi di Noto sono ben altri, di natura personale, di vantaggi da chiedere ed ottenere. Ho capito della inutilità del mio entusiasmo e della mia voglia di cambiare; ho capito che il destino di Noto non può essere legato alle solite facce e ai loro rancori. La delusione di non essere ascoltata mi ha aperto la mente e mi ha insterilito la spinta iniziale di agire e di dare tutta me stessa in un progetto di rivitalizzazione della città sull’abbrivio di un’idea forte e originale di autonomia locale vivificata dal principio costituzionale della sussidiarietà, cui avevo legato il progetto di ridare a Noto il suo glorioso Ospedale Trigona, finalmente operativo in tutti i suoi reparti al servizio del cittadino”. E al di là del fatto in sé forse occorrerebbe fare una seria riflessione politica sulle parole usate. In lizza, a questo punto, restano in due. Succederà qualcosa da qui ad aprile quando scadranno i termini per la presentazione di candidature e liste? Riteniamo proprio di sì.
Emanuela Volcan