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Noto, approvato il Bilancio di previsione e il Dup

Una seduta non particolarmente lunga quella con cui è stato approvato il Bilancio di previsione 2016/2018 e del Dup (Documento unico di programmazione) ma che ha riservato alcune sottolineature dai banchi dell’opposizione, nello specifico dei consiglieri Pintaldi e Rosa che hanno abbandonato l’aula ancor prima della discussione sui dei due punti all’ordine del giorno. In fase preliminare infatti il consigliere Gianfranco Pintaldi ha letto in aula, e poi consegnato alla Segretaria Generale, la missiva inviata alla Corte dei Conti di Palermo, ed anche al Sindaco di Noto, al Collegio dei Revisori dei Conti del Comune, al Presidente del Consiglio Comunale, ed alla stessa Segreteria Generale, dove si denunciano gravi anomalie: “Il sottoscritto consigliere comunale del Comune di Noto Pintaldi Gianfranco, premettendo che il conto economico del bilancio consuntivo 2015 del Comune di Noto chiude con una perdita di euro 8 milioni 120 mila e 159, e se fosse un’azienda privata sarebbe già in default, con la presente rilevano alle S.V. Ill.me nel bilancio consuntivo 2015 approvato dal consiglio comunale con verbale n.45  dell’otto ottobre 2016 una grave anomalia nell’anticipazione di cassa riferita al 31 dicembre 2015, come già evidenziato durante la suddetta seduta del consiglio comunale dal consigliere Ferrero. Infatti alla pagina 9 della relazione del collegio dei revisori dei conti si legge che il Comune ha chiuso al 31 dicembre 2015 con un’anticipazione di cassa con la banca pari a 5 milioni 166 mila e 838 euro non restituita. Si riscontra un’anomalia grave, in quanto in entrata a pagina 16 si registra un movimento di 16 milioni 688 mila e 664 euro mentre in uscita a pagina 34 si registra un movimento di 11 milioni 521 mila 825 euro, in quanto atteso che i movimenti nei capitoli dell’anticipazione di cassa non devono avere refluenze nel risultato di amministrazione , infatti le predette registrazioni influenzano il risultato finale non essendo impegnata la somma di 5 milioni 166 mila 838 euro a pagina 34 in uscita. La risposta del Sindaco al consigliere Ferrero, come si evince dal verbale della seduta, è stata: “chiedo scusa così non ci incartiamo: nel prospetto riepilogativo vedo che al 31 dicembre 2015 non ho restituito allora vada alla pagina 40 di 45, nello stato patrimoniale e troverà i debiti dovuti per la non restituzione delle anticipazioni e così ha chiuso il cerchio”. Ma la risposta del Sindaco non è corrispondente alle norme che regolano la redazione di bilancio, in quanto con l’introduzione dell’armonizzazione contabile e l’obbligo di prevedere il Bilancio di cassa tale principio si è ulteriormente rafforzato, infatti non potranno essere dichiarati in equilibrio gli enti che al 31 dicembre non hanno restituito l’anticipazione di cassa di cui all’art. 222 del TUEL. Inoltre si rilevano residui attivi eliminati per 12 milioni 430 mila 563 euro di crediti, atteso che trattasi di tributi comunali, sembrerebbe un’azione anomala se sono state effettuate tutte le azioni per recuperare i predetti crediti. Pertanto il sottoscritto Consigliere comunale comunica che le suddette anomalie riscontrate nel bilancio consuntivo 2015 del Comune di Noto, determinano che l’ente al 31 dicembre 2015 non avendo restituito l’anticipazione di cassa non è in equilibrio di bilancio ai sensi dell’art. 222 del TUEL e chiude in disavanzo di amministrazione di 3 milioni 402 mila 784 euro”. La suddetta missiva era corredata dai relativi allegati ed a queste osservazioni ha in aula risposto il Primo Cittadino, in sede di dibattito e dunque con il consigliere fuori dagli scranni. “Lo scorso venerdì io sono stato a relazionare alla Corte dei conti, a Palermo, se il Consigliere Pintaldi fosse rimasto avrebbe potuto avere chiarezza e ragguagli su questo incontro che è stato fruttuoso. La struttura del nostro bilancio è una struttura che regge”. In fase preliminare anche il Consigliere Pietro Rosa, sempre del gruppo Bene Comune, dopo aver fatto un excursus su come si è giunti alla convocazione di questo consiglio comunale, ha parlato di “chiara illegittimità” della stessa per una mancata unanimità in sede di Conferenza dei Capigruppo relativa ad una tempistica che doveva essere necessariamente accorciata, dunque i tempi non sono stati rispettati tra quest’ultima e la data di convocazione del Civico Consesso. Abbandonata l’aula, i presenti restavano in numero di 13, si passava così alla lettura ed approvazione dei verbali delle precedenti sedute (punto approvato all’unanimità) ed al secondo ed ultimo, quello appunto relativo al bilancio, con l’intervento del Sindaco che intanto si oppone al boicottaggio messo in atto dai due consiglieri in un momento in cui la comunità, ed alcuni settori in particolare, attendono risposte concrete. “Noi abbiamo un grande compito ed è quello di soddisfare le richieste della Città; ritardare questo Consiglio e la discussione sul bilancio ci avrebbe portato a ridosso delle festività natalizie ed alla chiusura della tesoreria. Se questi consiglieri hanno deciso di intraprendere questa strada che lo facciano ma potevano rimanere in aula, ascoltare le risposte di questa Amministrazione e portare avanti le proprie istanze. Chi è rimasto in aula si rende conto che oggi è più importante fare quadrato e dare risposte alla Città”. Prima del voto da registrare l’intervento del Consigliere Cultrera poi 13 “si” e proposta di Campisi sull’immediata esecutività dell’atto, anche questo votato ed approvato all’unanimità. A ventiquattro ore dalla chiusura del Civico Consesso riceviamo e pubblichiamo nota del Consigliere Comunale Pietro Rosa: “La seduta va annullata in quanto in palese violazione dell’art. 42 comma 5 del regolamento comunale, il quale identifica in un tempo di 15 giorni il “minimo sindacale” sufficiente dato ai consiglieri comunali per leggere e studiare gli atti relativi al bilancio. Stiamo parlando di un bilancio preventivo che andava approvato oltre sette mesi fa e che a colpi di maggioranza nella conferenza dei capigruppo è stato inopportunamente e impropriamente anticipato. La lettura e il consapevole studio degli atti è, oltre che un diritto a cui dovrebbe tenere ogni consigliere, anche un dovere verso la cittadinanza. Da questa parte, non si assisterà mai a si è no dettati da schieramenti, ma a si è no consapevoli e rispettosi del mandato che i cittadini ci hanno conferito. La convocazione di giorno 5 c.m. è la mortificazione della democrazia. Inutile fare appelli populisti allorquando i ritardi sono stati apportati da chi ha il dovere di rispettare scadenze e regole. Se le regole ci sono vanno rispettate, a tutela e rispetto di tutti i cittadini. Sul riguardo evidenzio inoltre che sono pronto a confrontarmi direttamente con chi che sia, come sempre e in ogni caso”. Firmato Pietro Rosa.

E.V.

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