Noto, arresti convalidati per i due “pistoleri”
E’ comparso ieri mattina nell’aula al cospetto del Gip del Tribunale, Stefania Scarlata, sulla sedia a rotelle, il netino Paolo Gulizia di 60 anni, che ha riportato lesioni all’addome a seguito della sparatoria che lo ha visto coinvolto giovedì mattina alla villa comunale di Noto. L’uomo, che è assistito dall’avvocato Giorgio Danilo Giannone, da quel giorno si trova piantonato all’ospedale “Umberto primo” di Siracusa, dove è stato ricoverato subito dopo il fatto di sangue. Gulizia deve rispondere del reato di tentato omicidio, ma anche di porto e detenzione illegale di armi comuni da sparo e alterazione di armi, stessi reati che vengono contestati dal Pm Margherita Brianese, a carico del catanese Salvatore Porta di 49 anni, anch’egli comparso ieri mattina dinanzi al giudice per le indagini preliminari, difeso dagli avvocati Claudio Paschina e Salvatrice Sarcià.
Il Gip ha convalidato l’arresto, operato dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Noto, nell’immediatezza del fatto, disponendo per entrambi gli indagati la misura cautelare in carcere.
Nel corso dell’udienza preliminare, i due hanno reso la propria versione dei fatti rimanendo sostanzialmente fermi per la propria parte. Come si ricorderà, i due indagati si erano dati appuntamento nei pressi di un chiosco della villa comunale per chiarire alcuni aspetti che sembrerebbero legati alla relazione che Porto avrebbe allacciato con l’ex nuora del Gulizia. Secondo quanto ricostruito dai militari dell’Arma, proprio quest’ultimo, al culmine del diverbio, ha estratto una pistola esplodendo due colpi in direzione di Porto, il quale si è accasciato al suolo dopo essere stato colpito di striscio alla tempia. Dopo alcuni attimi, Porto si è rialzato e, avvicinatosi alla propria autovettura, ha preso una pistola esplodendo un colpo in direzione di Gulizia, attingendolo all’addome e a una gamba. Soccorso dal figlio, allertato dai presenti, Gulizia è stato trasportato presso il pronto Soccorso dell’Ospedale di Noto e da qui all’Ospedale Umberto I di Siracusa dove rimarrà ricoverato fino a quando non avverrà la completa guarigione.