Noto, Beni Culturali e Paesaggio in un confronto tra Italia e Sicilia
La Sala Gagliardi di Palazzo Trigona a Noto ha ospitato questo pomeriggio un incontro dibattito sui Beni Culturali e il Paesaggio grazie alla presenza del Presidente Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici, Mibact, Giuliano Volpe, e della Presidente Consiglio di Corso di Laurea in Beni Culturali, Università di Catania, Mariarita Sgarlata. Entrambi autori di due distinte pubblicazioni ma con un legame nell’analisi e negli scopi che ha creato una sorta di confronto della situazione italiana e di quella siciliana. Giuliano Volpe, autore de “Un patrimonio italiano Beni Culturali, paesaggio e cittadini”, ha analizzato lo stato attuale lungo tutto lo Stivale, portando anche esempi virtuosi concreti: “Sta tutto nella foto scelta per la copertina lo splendido volto della dea Demetra, dea dell’abbondanza, sfregiato e deturpato ma retto dal basso da una mano, simbolo di speranza. Negli ultimi due anni si è discusso di patrimonio culturale più che negli ultimi vent’anni, e l’occasione non va sprecata.
È necessario un profondo cambiamento di visione per allontanarsi da una certa tradizione elitaria e seguire con decisione la strada indicata nel 2005 dalla Convenzione Europea di Faro sul diritto al patrimonio culturale: una vera e propria rivoluzione copernicana, che mette al centro i cittadini, le comunità, i territori”. E proprio dall’indagine portata avanti da Volpe che questo pomeriggio si è parlato di una “direttrice” lungo la quale far proseguire questa nuova era dedicata al nostro ricchissimo patrimonio culturale.
“La chiave di volta è la gestione di questa abbondanza”, dichiara, proprio come la foto in cui Demetra viene retta, se no cadrebbe a pezzi, dalla forte mano dell’uomo. “Quante energie, quanto entusiasmo, quante capacità animano il nostro Paese: ma le energie devono essere sostenute, l’entusiasmo non va spento, le capacità meritano di essere sviluppate. In questo saggio rapido e palpitante sono raccolte storie e situazioni in cui gli ostacoli sono stati trasformati in opportunità, in cui la voglia di fare italiana ha trovato spazi e possibilità per mettersi alla prova, e riuscire. Un messaggio di ottimismo della volontà che viene da grandi fondazioni e da società pubbliche, da piccole associazioni o da giovani professionisti. Un messaggio da raccogliere e valorizzare: è questo il nostro vero patrimonio”. Moderati dalla giornalista Mariolina Lo Bello gli interventi si sono poi addentrati nella situazione specifica siciliana grazie alla Dottoressa Sgarlata, ed alla sua pubblicazione “L’eradicazione degli artropodi, la politica dei beni culturali in Sicilia”, al Sindaco di Noto Corrado Bonfanti e al Presidente dell’ISVNA, Francesco Balsamo. Molto interessante l’analisi e le puntualizzazioni della Dottoressa Sgarlata a volte dura con le stesse Istituzioni; nel suo libro racconta i 507 giorni vissuti in giro per la Sicilia nel ruolo di Assessore Regionale per la Cultura e l’Ambiente. Una cronistoria di vita amministrativa tra le riforme, i decreti, le mostre, i parchi archeologici e i piani paesaggistici, i disegni di legge, le scelte fatte per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale siciliano, tangibile e intangibile, i siti Unesco, il partenariato pubblico-privato. “E’ incredibile come ancora non si abbia un testo unico sull’edilizia, e quanto questo accresca il problema di noi siciliani che abbiamo fatto abuso del nostro suolo”. Del nodo “gestione” è tornato a parlare nel suo intervento il Sindaco: “Ci sono diversi esempi che possono essere portati come problema da risolvere in prospettiva futura, e tutti hanno un comune denominatore: la gestione dei siti. Prendiamo ad esempio i mosaici della Villa Romana del Tellaro dove da mesi si entra gratis perché non si sono trovate soluzioni per “proteggere” l’incasso dopo i furti periodici subiti. Maggiore collaborazione e dialogo con la soprintendenza con cui si deve avere una visione comune”.
Nel dibattito è uscita in maniera palese quest’analisi sul ruolo e i compiti dei soprintendenti, alla ricerca anche di poter vedere le persone giuste nei ruoli cardine e soprattutto di mezzo tra volontà politiche e ciò che è meglio per la salvaguardia e la promozione dei beni culturali e dei paesaggi. In ultimo si è parlato del grande sito storico archeologico di Noto Antica con il Presidente dell’Isvna Francesco Balsamo che dopo le battaglie, iniziate negli anni 70, proprio dall’Associazione da lui fondata, per riportare alla proprietà pubblica l’area, venduta ai privati, ha annunciato l’imminente firma di un progetto di scavi e studi con l’Università di Napoli da parte del Comune di Noto, dove lo stesso ISVNA sarà partner.