Noto, “Il berretto a sonagli” firmato da Sebastiano Lo Monaco nella doppia veste di regista e attore protagonista
La commedia di Luigi Pirandello in due atti “Il berretto a sonagli” ha compiuto in agosto 100 anni tondi tondi, e questa età a tre cifre significa, anche, un numero imprecisato di rappresentazioni. E pure lunedì sera al Teatro “Tina Di Lorenzo” ci è stata data la possibilità di scoprire in questo grande testo, dell’ancor più grande Pirandello, l’autentica vena tragicomica; già dal titolo. che si riferisce al berretto portato dal buffone, il copricapo della vergogna ostentato davanti a tutti, si comprende quale chiave lo scrittore aveva dato alla vicenda.
“Una commedia “nata” e non “scritta, così Pirandello ha definito il suo Berretto a sonagli – spiega il regista Sebastiano Lo Monaco-. Su questo pensiero ho costruito la mia regia: viva e non scritta. Tutti gli attori in questo spettacolo hanno cercato di essere personaggi vivi e veri, più di noi che respiriamo, alternando pianto e riso durante tutto lo svolgimento del dramma. Mi preme però dire la ragione per la quale mi sono appassionato a questo progetto. Il personaggio di Ciampa, apparentemente grottesco, è in realtà straziante, ma soprattutto è il più moderno degli eroi pirandelliani”. Ed, infatti, nonostante i 100 anni suonati, assistere alla rappresentazione della vicenda che lega due famiglie per la “tresca amorosa” tra il padrone e la moglie del suo impiegato, ha in se il potere magico di decontestualizzarla dal tempo in cui è stata scritta per avvicinarla ai giorni nostri. Quanto è attuale e quanto in realtà oggi come ieri usiamo, anzi abbiamo bisogno, della corda civile, della corda seria e della corda pazza? Gli strumenti attraverso cui il “saggio”, per forza di cose, Ciampa tira fuori dagli “impicci” Beatrice Fiorica pronta a denunciare il tradimento del potente marito, appunto con la moglie di Ciampa. Ed è proprio l’istrionico Sebastiano Lo Monaco, regista di questa produzione di “Sicilia Teatro”, ad interpretare il ruolo del protagonista, di colui che da personaggio che subisce il tradimento della moglie in silenzio, pur di non dare scandalo, passa a soggetto chiave dell’intera vicenda portando la povera Beatrice a dichiararsi pazza, perché sempre meglio che essere nota come moglie “tradita e vilipesa”.
“Luigi Pirandello scrisse quest’opera sui panni di Angelo Musco, gli cucì il personaggio addosso; gli aspetti tragicomici hanno dunque una grande valenza, ancor più in un testo che a riprenderlo in mano è sempre attuale – ci dice Lo Monaco a fine spettacolo-. In questa società globale le verità sono quelle che corrono sul web, ma siamo certi non ci siano altre verità a noi celate?”. Entusiasmo e consensi palpabili a fine spettacolo tributati dal lungo applauso del pubblico del “Tina Di Lorenzo” di Noto per Sebastiano Lo Monaco, Maria Rosaria Carli, Clelia Piscitello, Gianna Giachetti, Lina Bernardi, Rosario Petix, Claudio Mazzenga, Maria Laura Caselli tutti perfettamente calati nei personaggi interpretati con vizi e virtù ben in mostra. Interessante e di rilievo non solo gli aspetti legati alla regia, molto belle le scenografie curate da Keiko Shiraishi, la musica di Mario Incudine, i costumi di Cristina Da Rold e le luci di Nevio Cavina. Lo spettacolo sta girando per lo Stivale, prolungate le tappe nella nostra Regione fin dopo Natale, con consensi lusinghieri dappertutto; ma si sa per Lo Monaco quella di Noto non è mai una rappresentazione come le altre. Di questa stagione classica, come delle tre precedenti, è il Direttore Artistico e di questa terra, il sud est siciliano, è figlio; in sala, lunedì scorso, era presente la famiglia al completo. Dunque a fine rappresentazione si è soffermato sul palco per salutare, ringraziare, decantare la bellezza del teatro netino e per formulare gli auguri di Natale, non abbandonando mai quella sana vena ironica che ha divertito i presenti con un extra time inatteso, e tanto gradito.
Emanuela Volcan