Cultura

Noto, “città ideale” nel libro di Paul Hofer tradotto in italiano

Il Teatro Tina Di Lorenzo ha ospitato la presentazione del libro di Paul Hofer “Noto come città ideale e spazio urbano nel 18^ secolo siciliano”, Ciancio Sanfilippo Editore. Saluti iniziali del Sindaco di Noto Corrado Bonfanti e Gaetano Sciuto del Dipartimento di Ingegneria GTA di Catania, seguiti dalle relazioni, tutte molto approfondite ed interessanti che hanno portato alla luce i tanti aspetti di questo lavoro di inestimabile valore. “Una creatura unica e irripetibile, per un evento che regala soddisfazioni ed emozioni, un lavoro di inestimabile valore”. Così ha esordito il Sindaco che proprio in occasione della visita ufficiale ne ha fatto dono al Presidente della Repubblica Sergio Mattarellla.
Werner Oechslin, Professore Emerito Politecnico Federale di Zurigo, ha puntato sul metodo di studio di Hofer trasferito al lavoro sulla città di Noto: “Nei suoi studi sviluppava un metodo personale e disegnava in un modo meraviglioso che attirava la gente che incantata si fermava ad osservarlo, e a lui questo piaceva molto. Il vantaggio del suo metodo stava nel fatto che questa architettura di Noto ben si sposava con l’obliquità del suo disegno con cui si rappresenta la varietà, e il visitatore questo poi vede a Noto. Hofer era un individualista di alto rilievo culturale ed ha riconosciuto nella città di Noto un miracolo unico al mondo, specchio di una forza nella ricostruzione ex novo che non ha eguali, e per questo è  essa stessa modello non solo per il turismo”. Vittorio Magnago Lampugnani, Istituto di Storia e Teoria dell’Architettura al Politecnico Federale di Zurigo: “Questo libro è importante per due motivi fondamentali, il primo si riferisce alla passionalità con cui è stato scritto, frutto della profonda storia d’amore scoppiata tra Hofer e Noto. E poi è un libro scomodo, perché non lo si può catalogare facilmente ne tanto meno leggerlo con facilità; sono oltre 400 pagine che sono corretto specchio della complessità della città, una grande lezione di architettura”.
Michele Luminati, Direttore dell’Istituto Svizzero di Roma: “Intanto vorrei evidenziare il grande lavoro fatto da Olivia Scuto e il suo team nella traduzione del testo, certo non facile, e poi sono tantissimi i ricordi di Hofer nella sua lunga permanenza qui a Noto (ben 25 anni), con i tanti studenti con cui approfondiva ogni angolo, ogni palazzo e le singole peculiarità descrivendo Noto in un luogo dove c’è “movimento, mai rumore; vitalità, mai enfasi”. Inoltre grande il fascino che la città assume in se per la preziosità del suo territorio variegato e dall’inestimabile valore”. Infine Corrado Fianchino, Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università di Catania: “La grandezza dello studio di Hofer, ben trasferito nel libro, è che ci ha reso visibile ciò che era celato”. E mal celando una certa emozione la mattinata si è conclusa con le parole del Primo Cittadino: “L’autorevolezza degli interventi danno il senso della grandezza del lavoro di Hofer e del profondo legame tra la città e l’Istituto svizzero; l’emozione del professore Fianchino da il senso di aver lasciato alla città qualcosa di importante”. Dal pubblico poi si è registrato l’intervento del giornalista Biagio Iacono in possesso della registrazione di un’intervista fatta con Paul Hofer che ha donato all’Istituto.
Emanuela Volcan 

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