Noto, conferenza dei capigruppo: no alla seduta consiliare aperta sull’ospedale
“Considerare inutile e votare no alla possibilità di una seduta consiliare aperta riguardante il polo ospedaliero Trigona – spiega il consigliere comunale Pietro Rosa, senza mezzi termini-, costituisce la valutazione politica a maggioranza espressa in occasione della conferenza dei capigruppo.
Noi della coalizione Noto Bene Comune ci dissociamo da una tale presa di posizione, che è chiara espressione di rinuncia e rifiuto al confronto aperto e alla partecipazione collettiva, in relazione ad una problematica che indubbiamente esce fuori dai confini di Palazzo Ducezio e dalle esclusive competenze del nostro organo politico amministrativo. È certamente improprio trattare un problema aperto in forma chiusa, in quanto il tema non riguarda solo Noto, ma parte di una collettività più ampia e di certo ampiamente rappresentativa delle sorti della sanità pubblica dell’intera zona sud. L’Ospedale Trigona non è un problema di maggioranza e opposizione, – e chiude-. Rimango disponibile al dialogo, seppur dell’opinione che nessun elettore, cittadino, addetto ai lavori, paziente, esperto di settore o politico riterrebbe inutile la propria volontà di intervenire e costruttivamente contribuire su una causa propria al bene comune”. Questo l’amaro e crudo commento che il consigliere Pietro Rosa ha espresso dopo aver preso parte alla conferenza dei capigruppo che doveva prendere la decisione di convocare, o meno, il Consiglio Comunale in seduta aperta sull’ospedale Trigona. Due soli “si”, al termine della discussione, quello dello stesso Rosa e di Pintaldi, cinque i “no”, tra cui anche quelli di Rizza e Solerte, appartenenti anche loro all’opposizione ed in aperto contrasto, a quanto i fatti mostrano, con quanto dichiarato solo pochi giorni fa sul proprio profilo social il già candidato a Sindaco Salvo Veneziano, che le loro liste hanno appoggiato. Si legge: “Spero che “capi gruppo” consiliare permetta la trattazione di questo argomento con la città e con gli interlocutori regionali ai più alti livelli”. Ed invece disattesa la speranza sua e dei consiglieri della coalizione Bene Comune che avevano presentato la richiesta.
Come si ricorderà, infatti, subito dopo la pubblicazione dell’ultimo Decreto Assessoriale regionale, proprio il gruppo che ha sostenuto la candidatura a Sindaco di Noto di Corrado Figura, indisse una conferenza stampa in cui furono palesati tutti i timori (nella foto un momento dell’incontro organizzato nella nuova sede di via Cavour). Sull’ospedale Trigona fiumi d’inchiostro, riunioni, assemblee e chi più ne ha più ne metta, non hanno di certo contribuito a fare chiarezza su cosa è realmente successo nel passato e su cosa accadrà nel futuro, ma di base rinunciare a reclamare i propri diritti sembra un assurdo. In tema di sanità, infatti, i diritti non sono mai troppi e invece nella maggior parte dei casi sono calpestati; a partire dal dato più elementare e cioè il numero di abitanti con quello dei posti letto per nulla rispettato anche se parliamo di ospedale in forma riunita Noto-Avola.
“Le incongruenze sono troppe e le urliamo da anni – a prendere la parola in questa fase post diniego del consiglio comunale aperto è Corrado Figura, leader della coalizione e promotore dell’incontro svoltosi lo scorso luglio-. Aver negato la possibilità di un consiglio comunale aperto è un fatto grave che nega il confronto non solo con la città ma soprattutto la richiesta di spiegazioni a coloro i quali sono preposti non solo a tutelare la sanità pubblica ma a rendere conto di come si agisce per essa.
Un depauperamento costante in settimane, mesi ed anni che scorrono senza che si possa comprendere l’esatto destino della struttura. E come Noto tutto il territorio brama di conoscere cosa ne sarà del Trigona, e perché ci si sta intestardendo a portare i reparti in una struttura come quella di Avola assolutamente inadeguata per spazi (sia esterni che, soprattutto, interni, n.d.r.)”. Una domanda questa che si fanno in tanti, compresi gli altri Comuni del territorio che poco meno di un anno fa con i propri civici consessi adottarono la mozione stilata, proposta e votata da quello di Noto in aperto contrasto con le determinazioni regionali. “Qui si parla di un territorio vasto, di un’utenza che nei mesi estivi aumenta a dismisura – precisa Figura-. Chi lavora in Ospedale attualmente lo fa con abnegazione e sopperendo alle tante manchevolezze di un’Asp sorda ad una presa di posizione da parte dei Comuni che è chiara: il Trigona va potenziato e non smantellato, e non lo chiede solo Noto, perché la struttura (con degli investimenti negli anni anche particolarmente importanti, n.d.r.), è adeguata a servire in tutto e per tutto le esigenze del territorio, dove, tra l’altro, è posizionata in maniera abbastanza centrale”. Strategicamente posizionata tra i paesi di mare e quelli collinari, ampia, cinque sale operatorie al momento sembra una cattedrale nel deserto, avendo solo pochissimi reparti attivi, e rischia di diventarla davvero aggiungendo uno spreco di denaro pubblico alle incongruenze di questi anni, trascorsi a colpi di decreti, promesse e pochi atti ufficiali. “Ripeto aver negato il consiglio comunale in formula aperta è un atto grave. Se dovessimo avere anche una minima speranza che si possa tornare indietro rispetto alle determinazioni regionali, per una più giusta ed adeguata tutela della salute nel nostro sud est siciliano, la lotta va condotta insieme alla città, insieme a chi lavora all’interno dell’ospedale, ed insieme agli altri Centri che hanno già mostrato da che parte stanno con dei documenti scritti. Il consiglio comunale aperto ci avrebbe dato questa possibilità, ne prendiamo atto, e soprattutto ne prende atto Noto e il territorio”. Il consiglio comunale sull’ospedale, in sessione ordinaria, comunque verrà convocato nei prossimi giorni.
Emanuela Volcan