Noto, esordio con sold out per il Pirandello di Michele Placido
“Buona la prima”! E’ proprio il caso di dirlo considerato il sold out dell’esordio in riferimento al cartellone Palco centrale/ non solo classici che di fatto apre tutta la stagione del Teatro Tina Di Lorenzo di Noto. Il Sovrintendente Salvatore Tringali, che ha anche firmato la direzione artistica dell’annata 2017-2018, ha portato i saluti della Fondazione e dato il benvenuto a tutti gli spettatori: “Iniziamo con un omaggio a Pirandello e sono particolarmente contento che a farlo sia il Teatro Stabile di Catania che è importante punto di riferimento. Apriamo, dunque, con una propria produzione e la regia di Michele Placido, che è anche protagonista insieme ad un cast di attori di tutto rilievo. Il nostro saluto e benvenuto a tutti voi, in particolare alle autorità presenti: il Vescovo Staglianò, gli Assessori e la Presidente del Consiglio Comunale”. Buio in sala e sipario che si apre su se stesso, praticamente, ovvero un palcoscenico in fermento per la sistemazione di scenografie, arrivo di costumi e una compagnia pronta ad affrontare una nuova giornata di prove, a soli 5 giorni dall’esordio. “Sei personaggi in cerca d’autore” il dramma dei drammi di Luigi Pirandello, in scena per la prima volta poco meno di 100 anni fa (1921), rivisto e raccontato dalla regia di Michele Placido che si fa carico di interpretare anche il difficilissimo ruolo del padre. Una compagnia di attori e il loro regista, un pò sui generis: il regista (Silvio Laviano), la prima attrice (Egle Doria), il primo attore (Luigi Tabita), l’attrice giovane (Ludovica Calabrese), l’attore giovane (Federico Fiorenza), la seconda donna (Marina La Placa), l’assistente del regista (Giorgia Boscarino); il direttore di scena (Antonio Ferro), ricevono una visita inaspettata. Irrompono sul palco sei persone: il padre (Michele Placido), la madre (Guia Jelo), la figliastra (Dajana Roncione), il figlio (Luca Iacono), Madama Pace (Luana Toscano), la bambina (Paola Mita), il giovinetto (Flavio Palmeri). In un clima in cui si sentono sirene e traffico, in cui si parla di femminicidi e drammi assolutamente moderni, nel palco sta per compiersi un miracolo e si chiude in sé, staccandosi definitivamente dalla realtà per immergersi completamente nella storia geniale di Luigi Pirandello. Il teatro nel teatro che negli anni venti dovette attendere quasi un lustro per essere capito ed apprezzato, un’avanguardia che a ben vedere resta tale anche nel terzo millennio. Lo spettatore dunque, segue il dramma dei sei personaggi, la loro storia è cruda, fatta di miserie e scelte contestabili; un dolore ed una sofferenza che le straordinarie Dajana Roncione e Guia Jelo fanno arrivare sino all’animo di ogni presente. ““Ciascuno di noi si crede ‘uno’ ma non è vero: è ‘tanti’, signore, ‘tanti’, secondo tutte le possibilità d’essere che sono in noi: ‘uno’ con questo, ‘uno’ con quello diversissimi!”. E pure questi sei personaggi non si staccano dallo loro storia e non riescono a vederla interpretata dagli attori della compagnia, e chiedono insistentemente al regista di non essere sostituiti. Così lo spettatore saprà tutto, la genesi, lo sviluppo e la tragica fine. Applausi scroscianti al termine dello spettacolo con autentica ovazione per la giovane e assai convincente Roncione, che avrebbe ricevuto in sala, si sussurra, anche quelli del suo compagno Thom Yorke, cantante dei Radiohead. Prossimo appuntamento al “Tina Di Lorenzo” martedì prossimo, 7 novembre, quando andrà in scena “Minnazza” con Leo Gullotta per la regia di Fabio Grossi.
Emanuela Volcan