Noto, i musei oggi e i progetti futuri
In queste settimane, in piena stagione estiva, tra le proposte turistiche si è parlato anche della situazione dei musei. Di quanto è al momento presente, ma soprattutto dei programmi che l’Amministrazione Bonfanti intende porre in essere da qui alla fine del proprio mandato, il 2016. Sempre di recente si è verificato il tentativo di furto al museo etnografico, ospitato nell’ex macello comunale, e chiuso al pubblico da qualche tempo. Ciò ha così risvegliato l’interesse nell’opinione pubblica che da qualche giorno ha un nuovo argomento di cui discutere e cioè la chiusura del Museo delle Carte, da cinque anni ospitato
nell’ex monastero di Santa Chiara, in corso Vittorio Emanuele. A far chiarezza oggi interviene l’Assessore alla Cultura Cettina Raudino, che già dall’inizio del suo mandato, ottobre 2013, lavora per la situazione museale, ed anzi in un’intervista rilasciataci nei mesi scorsi, la poneva come l’obiettivo a lungo termine più importante. Non va dimenticato, infatti, che tali interventi sono impossibili da progettare senza il rispetto di determinati vincoli, primi fra tutti quelli dettati dall’essere sito UNESCO, e senza un dialogo costante con la Soprintendenza, che da mesi, e questo è noto a tutti, è in pieno caos. Solo oggi è arrivata la nomima del nuovo Soprintendente l’agrigentino Calogero Rizzuto.
nell’ex monastero di Santa Chiara, in corso Vittorio Emanuele. A far chiarezza oggi interviene l’Assessore alla Cultura Cettina Raudino, che già dall’inizio del suo mandato, ottobre 2013, lavora per la situazione museale, ed anzi in un’intervista rilasciataci nei mesi scorsi, la poneva come l’obiettivo a lungo termine più importante. Non va dimenticato, infatti, che tali interventi sono impossibili da progettare senza il rispetto di determinati vincoli, primi fra tutti quelli dettati dall’essere sito UNESCO, e senza un dialogo costante con la Soprintendenza, che da mesi, e questo è noto a tutti, è in pieno caos. Solo oggi è arrivata la nomima del nuovo Soprintendente l’agrigentino Calogero Rizzuto.
Fatta la premessa, queste le dichiarazioni dell’Assessore Raudino: ” Il Museo delle Carte conserva molti documenti interessanti ed alcuni di particolare pregio come la collezione delle tavole del Labisi. Ritengo che, se adeguatamente valorizzata, questa possa arricchire l’offerta museale della città su cui sto lavorando dall’inizio del mio mandato. Non si tratta di uno sfratto, come ben sa l’architetto Giannone, ( ideatore e curatore della Mostra, n.d.r.), ma di una chiusura momentanea in attesa di nuova destinazione. Le ragioni che hanno portato alla decisione di sospendere l’attività del museo delle Carte rispondono all’importante esigenza di avviare operativamente – e finalmente! – questa parte del Piano di Gestione del sito UNESCO che prevede il miglioramento della nostra rete museale attualmente assai carente. Secondo tale progetto il Museo Civico, ex monastero di santa Chiara, diventerà polo museale medievale e post-medievale. In particolare tutti gli ambienti del piano terra, compresa l’ala attualmente occupata dall’architetto Giannone, dovranno essere messi in comunicazione per accogliere, con un progetto di allestimento già esistente ma riveduto secondo criteri più attuali, tutti i reperti provenienti dalla città di Noto antica fino al terremoto del 1693. Prima di curiosare fra le pur affascinanti carte, per avere una visione corretta della storia della città, è’ prioritario che il turista che visita la Noto attuale, ne conosca l’origine, abbia una visione globale della sua stratificazione storica e sappia che esisteva una città molto più antica, i cui reperti devono essere visibili e con una più che dignitosa valorizzazione. Attualmente queste testimonianze così importanti invece sono mortificate, esposte solo in parte ed in maniera incoerente e senza alcun criterio né cronologico né funzionale alla conoscenza della storia della città. In totale contrasto con il codice dei Beni Culturali e con le aspettative dell’UNESCO. Ogni cosa deve andare al posto giusto, questa è la linea che porto avanti. Per quanto riguarda la stessa collezione del Museo delle Carte, la sua mancanza di catalogazione, la sua collocazione ed il suo allestimento alla stregua di magazzino, furono frutto di una scelta estemporanea, superficiale e provvisoria. E’ ovvio che questa deve essere valorizzata al meglio in altri locali ( già individuati) e con un progetto espositivo più dignitoso di quello che attualmente vede la compresenza decontestualizzata e imbarazzante di reperti lapidei come lo stemma Landolina o le lastre tombali medievali provenienti da Noto antica, con altri oggetti, di varia tipologia, alcuni del tutto privi di valore storico. Infine, in vista della progressiva trasformazione della Biblioteca Principe di Villadorata in biblioteca sociale, la saletta di lettura, dove nel corso dell’anno si sono tenuti con grande frequenza laboratori didattici per alunni delle scuole, conferenze, mostre e anche presentazioni di libri, ospiterà laboratori ed attività ricreative e culturali a cura delle associazioni che rappresentano tutte le categorie cittadine ( anziani, casalinghe, famiglie, studenti). Grazie alle attività, in parte svolte dallo stesso personale della Biblioteca, da gennaio a giugno vi sono state almeno 100 nuove tessere di iscrizione, quasi tutte di giovani lettori. E’ mia intenzione che la Biblioteca comunale possa diventare centro culturale dove ricostruire il tessuto connettivo cittadino mettendo al centro la relazione umana in un luogo incastonato nella bellezza del centro storico e che non è deputato al consumo come un centro commerciale. Con questa visione di progetto già in atto, questi locali appaiono incompatibili con il futuro il Museo delle Carte, che come ribadito merita una più coerente valorizzazione”. Sin qui l’Assessore alla Cultura Cettina Raudino, in un intervento teso soprattutto a chiarire e motivare alcune scelte, le quali spesso si vedono solo in superficie creando dibattiti che certo non possono sostuirsi ai fatti. Ed alla fine sono quelli che contano in un’azione amministrativa strutturata.
E.V.