Noto, incontro con il Presidente del Nuovo Teatro Sanità: un miracolo napoletano
Il salone conferenze dell’ex Convitto Ragusa ha ospitato un interessante incontro con il Presidente e Direttore Artistico del Nuovo Teatro Sanità di Napoli, Mario Gelardi e Carlo Geltrude, attore e Responsabile Logistica; l’occasione è stata propiziata dal Premio ricevuto dal Coordinamento Fava di Palazzolo, assegnato ogni anno ad inizio gennaio per l’anniversario del terribile omicidio del giornalista catanese Pippo Fava. Come si ricorderà Noto nel mese di novembre ha proposto la retrospettiva “Le Due Sicilie” dedicata a Saitta e Fava, nel contesto della IV edizione del Festival DocumentariaNoto; ciò consentì al Collettivo FrameOff, ideatore e organizzatore del Festival, di ospitare i responsabili della Fondazione di Catania e del Coordinamento di Palazzolo. I due esponenti del “miracolo” tutto napoletano, Gelardi e Geltrude, grazie all’immediata disponibilità dell’Assessore alla Cultura Sabina Pangallo, sono stati i protagonisti di questo incontro che ha visto partecipare, in primis, alcune delle compagnie teatrali amatoriali della città (tutte invitate, n.d.r.) e tante persone impegnate, a vario titolo, in favore della comunità netina. Il Nuovo Teatro Sanità è una realtà importante, un fulgido esempio di cosa voglia dire nei fatti “impegno sociale”, che nasce in uno dei quartieri storici di Napoli, abitato da più di 50 mila persone. “In questo crogiuolo di strade contraddittorie, dove l’arte e la malavita si incrociano ad ogni angolo, incuranti l’una dell’altra, è nato due anni fa il Nuovo Teatro Sanità – spiega il Presidente e Direttore Artistico Mario Gelardi-. Un teatro di circa ottanta posti, ricavato all’interno di una chiesa settecentesca con una splendida pavimentazione dell’ottocento, rimasta abbandonata per decenni. Adesso c’è un gruppo di ragazzi che lavorano e che vedono il teatro come unica fuga da un quartiere che in qualche modo li tiene prigionieri. Quel teatro è il luogo dove possono creare bellezza, arte, un’altra vita, forse. Ed appartiene esclusivamente a loro che hanno contribuito a costruirlo e a farlo vivere ogni giorno; pensate che ci sono almeno 70 bambini che lo frequentano gratuitamente. I giovani, tutti sotto i trent’anni, sono coadiuvati da un gruppo di professionisti del settore teatrale, il tutto senza alcun contributo pubblico. Questi professionisti hanno avuto immediatamente fiducia nelle doti artistiche e professionali del gruppo di lavoro, il collettivo Nuovo Teatro Sanità che si è assunto la responsabilità di condurre artisticamente e professionalmente quel posto e quei giovani che lo abitavano; così molti artisti (anche nomi del panorama nazionale) lo hanno scelto per portare i loro spettacoli e più di 2000 persone hanno affollato la sala solo nel primo anno di attività. Un flusso che si alimenta di volta in volta e cresce di continuo, grazie all’apertura dello spazio, divenuto ormai una vera casa della cultura e dello scambio per i ragazzi del quartiere e per il resto della Città”.
Tante le domande, le curiosità espresse dai presenti alla mattinata a cui sia Gelardi che Geltrude hanno volentieri soddisfatto, raccontando episodi di vita vissuta. “Alla base, purtroppo, c’è sempre l’amara consapevolezza di come sia assente lo Stato che però fa ugualmente reagire alla sopraffazione. Convogliare la rabbia in azioni positive è l’unica strada percorribile. L’arte è uno dei risultati, il teatro uno dei linguaggi”. Concetti fortemente condivisi anche dall’Assessore Pangallo, nell’occasione padrona di casa: “La loro è un’esperienza fortissima, che apparentemente sembra molto lontana dalla nostra, ma che, invece, ci insegna quell’idea che proviamo a perseguire da tempo: la cultura, l’arte sono le le risposte alla Società, ai suoi problemi, al suo sviluppo. Il Nuovo Teatro Sanità, Mario e Carlo, ci hanno mostrato che è una realtà assolutamente praticabile. Il nostro gancio è stato Francesco Di Martino, del Collettivo FrameOff, che essendo venuto a conoscenza della presenza in Sicilia di Gelardi, e avendo contezza della spiccata vocazione artistico teatrale, ma anche di forte solidarietà ed impegno sociale, delle nostre tante Associazioni, mi ha proposto di organizzare questo momento, che alla fine ci lascia colpiti ed arricchiti”. E non si esclude che da questo incontro possano nascere ulteriori momenti e contatti tra la Città e questo “miracolo” tutto napoletano.
Emanuela Volcan