Noto, la città si mobilita su ospedale e sanità
Alla fine di un consiglio comunale durato oltre tre ore proprio all’ultimo punto all’ordine del giorno, nonostante fosse stato chiesto il prelievo quasi ad inizio seduta dai consiglieri di opposizione, è stato affrontato l’argomento Ospedale con la decisione di votare ed approvare una mozione che può definirsi una dichiarazione di guerra. Ci spieghiamo meglio. Dopo l’ultimo Decreto Assessoriale, dallo stesso governo regionale definito ricognitivo, la coalizione Bene Comune, quella per intenderci che alle ultime elezioni ha supportato la candidatura di Corrado Figura, aveva convocato un’immediata conferenza stampa dove si annunciava battaglia, a suon di ricorsi, contro gli “aggiustamenti” alla rimodulazione della rete ospedaliera perché fortemente penalizzanti nei confronti del Trigona.
Innanzitutto i consiglieri comunali Ferrero, Pintaldi e Rosa chiedevano alla conferenza dei capigruppo la convocazione di un consiglio comunale in seduta aperta che veniva respinta a fronte di una convocazione in sessione ordinaria, quella appunto di ieri sera. Ed era il consigliere Pietro Rosa a prendere la parola per spiegare i motivi e l’importanza di approvare la mozione presentata all’intera aula, non prima di aver esaminato il D.A. n. 1188 del 29/06/2016: Rete Ospedaliera della Provincia di Siracusa; aver discusso dei paventati trasferimenti dei reparti dall’Ospedale Trigona di Noto all’Ospedale Di Maria di Avola; e dunque, alla fine, l’approvazione della mozione a favore dell’Ospedale Trigona di Noto e a tutela della salute pubblica nella zona sud della provincia di Siracusa. Argomento a dir poco scottante considerate le notizie di stampa emerse proprio nella giornata di ieri (e di cui si è occupata anche la nostra redazione, n.d.r.) con le quali si toglie qualsiasi dubbio: il presidio Trigona di Noto diventa un ospedale di comunità. Ed ecco l’emergenza: spalle al muro, nessuna ricognizione e chi è del mestiere sa esattamente che un ospedale definito di comunità è un “non ospedale”. Dalla notizia alle reazioni, tutte avverse, il passo è breve e l’aula consiliare di Noto, ovviamente, le fa proprie in primis con il Sindaco che per la prima volta ieri sera ha parlato di “tradimenti” da parte di chi era stato sino a questo momento suo interlocutore, da parte di chi aveva sempre rassicurato sulla rimodulazione di un servizio e non sulla sua mortificazione assoluta. Così non dimenticando che esiste già un ricorso, di cui non si ha ancora l’esito, presentato nel 2015, è sempre il Sindaco a suggerire di effettuare delle modifiche, proprio alla luce degli ultimi fatti, alla mozione presentata dai tre consiglieri della coalizione. Il consigliere Giovanni Campisi chiedeva di mettere ai voti la sospensione della seduta per permettere l’immediata riunione dei capigruppo e rientrare in aula con un testo rivisto e corretto da mettere ai voti. E così avveniva; dopo circa venti minuti era la dottoressa Cartelli a leggere l’emendamento aggiunto, votato ed eletto, insieme poi con l’intera mozione, all’unanimità. E cosa si è deciso? Di “dare mandato al Sindaco ed all’Amministrazione e di invitare le Associazioni e tutti i cittadini a ricorrere al TAR, anche tramite l’avvocatura comunale, avverso al Decreto Assessoriale 1188”. Il Consiglio Comunale di ieri sera, non privo di spunti interessanti, e di un dibattito sempre molto vivace, ha discusso altri 4 punti: