Noto, lezioni contro il bullismo all’istituto Platone
Il dirigente del commissariato di Noto, vice questore aggiunto Paolo Arena, nell’ambito del progetto “Legalmente giovani 2017”, avviato nel territorio di Noto, ha incontrato gli studenti delle classi 1° e 2° di tutti gli istituti superiori della città presso l’aula magna del plesso M. Carnelivari in via Platone. La tematica affrontata ha avuto quale titolo: “Disagio Giovanile, Bullismo, cyber bullismo, violenza negli stadi: cambiare SI DEVE”. L’identità dell’adolescente, è mutata negli ultimi decenni con l’avvento della società dei consumi, della cultura dei media. Oggi l’adolescente vive una fase più inquieta, più carica di tensioni e di rischi, di malessere, di disagio espresso in tutte le forme, nel vivere le esperienze al limite (sfide coi motorini, assunzione di alcol , droga, violenza gratuita.) con un rifiuto netto di tutto ciò che è regola.
La causa del disagio , va cercata nel senso di smarrimento, vuoto, solitudine, nella mancanza di modelli sani di riferimento, mentre abbondano , purtroppo, quelli negativi. I giovani hanno paura di soffrire, ed è per questo che ricorrono all’anestesia del loro dolore con la droga e l’alcol in primis e con la violenza. Gli stadi , vengono presi d’assalto da giovani facinorosi che non sono lì a godersi lo spettacolo del calcio, ma solo a turbare la serenità di tanti onesti cittadini che vorrebbero seguire pacificamente la squadra del cuore.
La legge, in questo, è molto severa e prevede oltre alla possibilità di arresto in flagranza, l’applicazione del Daspo, ovvero il divieto di accesso ai luoghi ove si svolgono le manifestazioni sportive con eventuale obbligo di firma presso gli uffici di Polizia. Un provvedimento, che rientra nei poteri del Questore e può essere applicato anche a minori di anni 18 ogni qualvolta si prenda parte ad episodi di violenza. La condotta aggressiva ,si manifesta anche a scuola dove ad esser preso di mira è il timido di turno o magari lo studente etichettato come secchione, o il più sensibile vittima di atti di bullismo che costituiscono veri e propri reati come estorsioni, aggressioni fisiche, furti che provocano soprattutto un danno esistenziale, alla persona, alla riservatezza all’autodeterminazione sessuale. Spesso, si parla di cyber bullismo perché tramite sms o filmati video , o foto si ricatta e diffama la vittima. La vicenda del giovane che indossava i pantaloni rosa e si è suicidato perché annientato dalla cattiveria dei compagni, del “branco”, costituisce un esempio che non ha bisogno di commenti. Per gli atti di bullismo, responsabile penalmente è sia il bullo maggiorenne sia quello minorenne ultraquattordicenne oltre alla responsabilità in vigilando ravvisabile in capo alla scuola e in educando dei genitori i quali rispondono del fatto illecito e dei danni cagionati dai loro figli. Occorre un recupero di legalità, di moralità, il coraggio di andare contro corrente e non nella direzione del branco, un ripristino dei valori fondanti della vita di ciascuno, quali l’onestà, la libertà, la democrazia, pietre basilari della Costituzione, il rifiuto delle logiche mafiose piccole e grandi. Occorre una ribellione positiva che fa diventare tutti dei cittadini attivi, capaci di creare, di trasformare in meglio la società, di reagire alle ingiustizie, di intrattenere relazioni sane con gli altri nel rispetto della diversità.
Il Dirigente ha portato come esempio Corleone, dove i giovani studenti , durante il periodo estivo, vanno a lavorare nei campi confiscati alla mafia: “I giovani che scelgono di andare in quel paese ferito dalla mafia, con la loro presenza fanno ben intendere che rifiutano la logica mafiosa, testimoniando che un nuovo percorso è possibile, basta volerlo.”Sono stati mostrati dei video per lasciare nei giovani un segno tangibile a riscontro di quanto condiviso: “cambiare si deve”. Immancabile la foto finale con docenti e studenti in un clima di interesse ed armonia. I prossimi incontri nel mese di marzo.