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Noto, lista “irregolare”: il dibattito si arroventa

Mentre si attende la chiusura delle indagini relativamente alla regolarità di presentazione della lista “Patto per Noto” alle ultime elezioni Amministrative, il dibattito in città non si ferma. Non solo forze politiche, ma anche i rappresentanti dell’opposizione e movimenti politici intervengono per evidenziare alcuni aspetti della vicenda. La coalizione Bene Comune, che ha sostenuto la candidatura di Corrado Figura e che è rappresentata in Aula da tre componenti: Ferrero, Pintaldi e Rosa, affermano che “in settimana si riuniranno tutti i movimenti che compongono la coalizione per stabilire le iniziative da intraprendere, in merito ai presunti brogli elettorali riguardanti le elezioni amministrative 2016, per tutelare l’immagine della città e chiedere rispetto per i cittadini”. Lo stesso Corrado Figura ha dichiarato: “Dopo la situazione che ha scosso l’intera città per il Sindaco il comportamento del consigliere Cultrera è adeguato! A reggere il gioco dell’amministrazione! Quindi si potrebbe definire anche con un altro termine: comodo. Sarebbero state appena meno comode le dimissioni del Consigliere Cultrera e del Presidente del Consiglio; infatti va comunque bene essere eletti grazie al Consigliere e alla lista “indagata”, ma diventa fastidioso doverlo ammettere. Quindi basta chiedere un atto di facciata, che non comprometta la comoda posizione del sindaco e dell’amministrazione ed elimini la momentanea e fastidiosa “scomodità”. Ma non si parli della “lista” perché crollerebbe il castello di carte e non sarebbe adeguato né comodo. Una domanda sorge spontanea – prosegue Figura-, perché  l’Amministrazione tutta non ha chiesto al Consigliere Cultrera di dichiararsi estraneo ai fatti pubblicamente? Perché è comodo che si eclissi per un po’ con una vacanza premio, giusto il tempo che si abbassi il polverone.  E chi siede a palazzo Ducezio grazie ai voti della lista che fa? Tiene un comportamento adeguato e comodo solo ai propri fini, che nulla hanno a che vedere con la città e con il pubblico interesse. Indegno. Tutto questo è indegno. Nessuna chiarezza e nessun rispetto per i ruoli, per le regole, per la città”. Si considera, dunque, questa autosospensione, una “non scelta”; come sottolinea anche il Movimento Politico Passione Civile la cui leader Cettina Raudino è stata candidata a Sindaco di Noto dopo l’esperienza nella Giunta Bonfanti, primo mandato. “La Magistratura deve fare il suo corso, scoprire i colpevoli, emettere le sentenze di condanna. La politica deve avere altri tempi e unità di misura. Non è necessario attendere il giudizio della Magistratura. Ancor più oggi che la politica è travolta da un sentimento di sfiducia da parte della cittadinanza.
I cittadini, gli elettori, debbono potersi fidare. Debbono essere certi che le loro sorti, le sorti della città, del paese, vengano affidate a persone pulite, oneste, corrette. Solo così può farsi argine al dilagante disgusto che rischia di travolgere la politica e le istituzioni. Questa è stata una delle motivazioni per la quali il movimento Passione Civile decise di correre da solo alle amministrative del 2016, rompendo con la coalizione che appoggiava Bonfanti. Chiedevamo coraggio! Coraggio di tagliare con certi personaggi fin troppo chiacchierati (ad essere benevoli), con certe liste. Di fare un’opera di pulizia ed avviare una stagione di rinnovamento della politica a partire dagli uomini della politica. I nodi vengono al pettine”. Il primo comunicato del Movimento chiedeva le dimissioni sia del Cultrera che della Pennavaria; di qualche ora fa un secondo comunicato:“Chi fa parte delle istituzioni ha il dovere giuridico e morale di tutelarne il buon nome…”. Così inizia il documento partorito dalle forze di maggioranza. Noi aggiungeremmo che vi è anche un altro dovere: quello di evitare il ridicolo.
Perché di questo si tratta. La scelta della maggioranza di suggerire al consigliere Cultrera un periodo di congedo è semplicemente una burla, un’offesa alla intelligenza dei netini, che aggrava la posizione del sindaco e delle compagini politiche che lo sostengono in un momento in cui al contrario era necessario sgombrare il campo da qualsiasi sospetto di connivenza dinnanzi a fatti gravissimi che mettono in dubbio la stessa legittimità delle scorse elezioni amministrative. Il “congedo” è previsto dal regolamento comunale ovviamente per ragioni del tutto diverse da quelle per le quali il consigliere Cultrera lo vuole utilizzare. Sono situazioni temporanee di difficoltà, di impedimenti, o magari per semplice ristoro psico-fisico. Per 3 mesi Cultrera andrà in “congedo”. Poi? Ovviamente farà trionfale ritorno fra i banchi del Consiglio comunale, nella certezza che nel frattempo il clamore mediatico di questi giorni sia passato e la città abbia dimenticato. Si illudono lor signori. La città non potrà dimenticare questa ignominia. Chiediamo un sussulto di dignità. La città già insignita quale patrimonio dell’umanità e candidata quale capitale della cultura, in questi giorni si sta da sola attribuendo un titolo meno gratificante: capitale dell’ignominia”. Riportare fiducia si potrebbe solo, quindi, con le dimissioni e non sospensioni, di entrambi i consiglieri coinvolti perché eletti nella lista che potrebbe risultare irregolare, ed in maniera grave perché l’ipotesi è quella di firme false. Nel dibattito irrompe anche un comunicato di ArticoloUno Movimento Democratici e progressisti, firmato in maniera congiunta dal
 deputato Nazionale Pippo Zappulla e della portavoce di Articolouno Mdp di Noto Daniela Aprile: “La giustizia faccia il suo corso ma la politica pure. Siamo fermamente sostenitori della cultura e dello spirito dello Stato di diritto, con la presunzione di innocenza fino a prova contraria, ma la politica ha il diritto e, in molti casi come quello di cui siamo venuti a conoscenza da notizie di stampa che coinvolgono il consigliere comunale Corrado Cultrera, la lista Patto per Noto e la consigliera Veronica Pennavaria (attuale Presidente del Consiglio Comunale), il dovere di assumersi la responsabilità di decisioni importanti.
Nella fattispecie le accuse che vi sarebbero alla base dell’indagine sono di tale delicatezza e gravità che impongono, a nostro avviso, un’ unica scelta che è quella di liberare i ruoli importanti che si ricoprono in seno al consiglio comunale. La comunità si attende le dimissioni di entrambi perché non si può assolvere serenamente al ruolo di Presidente del Consiglio Comunale e di Consigliere avendo sulle spalle ipotesi di accusa così gravi.
Un atto di rispetto nei confronti di se stessi e soprattutto della comunità di Noto, consigliamo decisioni serie, rigorose e dovute”.
 
E. V.

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