Noto, nani e mostri per raccontare il barocco in “Theatrum et imago mundi”
Dall’esasperazione delle forme come strada maestra del barocco ad elementi dello stesso in grado di distinguere questo periodo culturale che segna ed identifica in eterno la “nuova Noto”, quella ricostruita dopo il sisma del 1693. Questo il tema centrale di “Theatrum et imago mundi. Figure e figuri del barocco” convegno svoltosi ieri pomeriggio nel salone delle feste di Palazzo Nicolaci alla presenza di due illustri relatori: il Sottosegretario, Antimo Cesaro e la Funzionaria, Eleonora Ferraro, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Ad aprire i lavori il Sindaco di Noto Corrado Bonfanti che nei suoi saluti ha inteso dare un senso più ampio all’iniziativa, di studio sicuramente, ma soprattutto da sprone per ragionare sulle opportunità che rendano il patrimonio architettonico culturale un serio volano di sviluppo economico ed occupazionale. Sui temi strettamente legati al Convegno è entrato Paolo Bellini, dell’Università degli Studi dell’Insubria, Varese-Como, già protagonista lo scorso 27 gennaio dell’incontro promosso dall’Archeoclub di Noto, in occasione del trentennale della propria nascita.
“Il barocco è attualissimo ed oggi avremo altri spunti di riflessione grazie alla dottoressa Ferraro specialista in storia dell’architettura, oltre che Funzionaria al Mibact, e al professore Cesaro che prima di essere un uomo politico è uno studioso”. Ed in effetti interessanti le due relazioni che si sono distaccate da una mera dissertazione sul barocco: “Un invito a Noto per partecipare ad un convegno sul barocco è il massimo considerato anche che voi abitanti avete il grande privilegio di averlo sempre sotto gli occhi – ha esordito Eleonora Ferraro-. E’ il vostro paesaggio mentale e, dunque, siete già padroni della materia, giocoforza dovevamo scegliere dei temi borderline ed io voglio partire dalla corte e dai personaggi che la popolavano, in particolari i nani”. Con una serie di riproduzioni di tele, che hanno accompagnato visivamente le parole della dottoressa Ferraro, si è così avuta l’opportunità di conoscere più approfonditamente queste figure che in superficie sarebbero da corredo all’immaginario che abbiamo di una corte, ma che in realtà portavano in loro profondi significati culturali. “La corte è l’esempio, dove tutti vogliono essere della partita e c’erano una serie di figuri: i matti, i buffoni e i nani, l’anomalia per eccellenza, perchè in questa riduzione corporea non c’è nulla di armonico, ma erano presenti in tutte le corti. Un esempio su tutti è la casa dei nani che si trova a Mantova nel palazzo Ducale”. Figure e figuri come i mostri, gli scherzi della natura, anch’essi ricercati e voluti in una corte; questo il tema della relazione del professore Cesaro: “Dovevamo ritagliare un percorso eccentrico per non parlare di ovvietà ed allora voglio partire dal termine barocco di radice portoghese e che identificava la perla difforme. Il barocco è infatti il superamento del canone di perfezione, le forme sono esasperate e presentano una sintesi di ciò che troviamo in natura, l’umano, l’animale, il vegetale. Per questo, e per altro, ogni città barocca non somiglia mai a nessun’altra”. Anche in questo caso stimolante la narrazione dei vari esempi che la storia ci restituisce grazie alle tele dei pittori, come la famiglia Gonzales, e che immediatamente ci riportano alla mente le figure dei balconi proprio del Palazzo Nicolaci, sede del convegno. Smessi i panni del fine studioso il Sottosegretario ha poi rimesso quelli del politico per ricordare le importanti opportunità poste in essere per far si che attraverso la cultura terre ricche di patrimoni artistici, come la Sicilia, riescano a risollevarsi dalla crisi senza snaturare la propria esclusiva vocazione turistica.
“Sono a disposizione della vostra Comunità, pronto anche a stimolare nuove iniziative, ad esempio penso a Noto come sede privilegiata di un Festival del Barocco”. A chiudere il pomeriggio il Sindaco Corrado Bonfanti che è tornato sulla doppia valenza di incontri come quello che si è appena concluso. “Il dialogo con il Sottosegretario proseguirà anche dopo il convegno per affrontare i temi in grado di dare una svolta alla gestione dei beni culturali, dove ci sia la presenza del privato, dove ci sia una organizzazione manageriale da grande azienda anche nei siti minori. Alla base ci deve sempre essere la passione, l’amore e la dedizione per il proprio territorio perché occorre un grande impegno, come quello messo in campo per riuscire a recuperare, di recente, un vecchio finanziamento di un milione di euro, riferito alla legge 77 del 1999. Abbiamo già sottoscritto un atto di intesa con altri comuni, con Noto capofila, e presto il piano di riorganizzazione arriverà al Ministero per avere lo sta bene del recupero di questo finanziamento”.
Emanuela Volcan