Noto, nuovo segretario della Cgil è Salvo Boscarino
In occasione dell’incontro pubblico svoltosi presso la Sala Congressi “Gagliardi” dal titolo: “Zona sud: Sviluppo, Turismo, Welfare. Le proposte della Cgil”, lo storico segretario della Cgil netina, ha annnunciato le proprie dimissioni. Santo Boscarino, 68 anni, poco meno della metà, cioè 31 passati alla guida della Camera del Lavoro di Noto, lascia l’incarico, ma non la Cgil, come lo stesso ha tenuto a precisare. Continuerà ad essere responsabile zonale dello Spi Cgil e certamente non mancherà di impegnarsi nell’Auser di Noto, in cui ricopre la carica di presidente, associazione che è diventata un punto di riferimento nel mondo del volontariato netino. Al termine dell’intervento del segretario uscente, si sono succeduti vari interventi di esponenti della Cgil locale e provinciale che hanno riconosciuto a Santo Boscarino i meriti per il lavoro svolto in tanti di militanza; tra gli altri è intervenuto l’ex segretario della Camera del Lavoro di Augusta, Carmelo Lo Turco, quest’ultimo ha lasciato l’incarico due settimane prima, dopo 21 anni alla guida della Cgil megarese. Ha portato il saluto dell’Amministrazione lo stesso sindaco Corrado Bonfanti, che ha avuto nei confronti dello storico segretario uscente, parole di elogio e di stima.
I lavori sono continuati, con l’intervento del segretario generale provinciale della Cgil di Siracusa, Paolo Zappulla, che ha voluto sottolineare la stima e l’amicizia che lo legano a Santo Boscarino, definendolo come uno dei migliori segretari di Camera del Lavoro della Cgil siracusana. Al termine di un intervento puntuale ed articolato sui temi della serata, il segretario provinciale ha proposto ai componenti del Comitato Direttivo della Camera del Lavoro, il nominativo del nuovo Segretario, nella persona di Salvo Boscarino, che tra gli applausi dei partecipanti all’assemblea e con approvazione unanime del Direttivo, è stato ufficialmente eletto nuovo segretario della Camera del Lavoro di Noto. 45 anni, impiegato, sposato con due figli, con un esperienza ventennale nella FP Cgil, dal 2011 al 2013 segretario del circolo del PD di Noto, carica che lasciò all’indomani dell’elezione a segretario nazionale di Matteo Renzi, Salvo Boscarino dopo i ringraziamenti di rito ha esposto ai presenti la propria relazione programmatica; molti i temi toccati dal neo segretario, dallo sviluppo sostenibile, al turismo, al welfare, ad un continuo ricorso alla contrattazione sociale, all’allargamento del gruppo dirigente locale ai giovani ed alle donne, spiegando l’importanza della Cgil e del sindacato in genere, ascoltando da loro, quale sindacato hanno in mente, in modo tale che il loro apporto sia visibile e li faccia sentire protagonisti.
Cosi, Salvo Boscarino, neo segretario della Camera del Lavoro di Noto, ha voluto concludere la relazione programmatica: “Non mi sfugge e non voglio eludere quella che per certi versi può sembrare un anomalia nel subentrare a mio padre alla guida della Cgil netina. Ciò che mi è stato trasmesso ha un valore inestimabile, valori che con i miei pregi ed i miei difetti mi hanno permesso di impegnarmi nella vita sociale della nostra città. Siamo padre e figlio, ognuno però con la propria personalità; certamente non mi distaccherò da quanto messo in campo da mio padre in decenni di militanza politica e sindacale: lealtà, onestà, impegno, passione ed amore viscerale per la nostra città e per quel quadratino rosso, simbolo della nostra Cgil. Con queste radicate convinzioni, continuerò, come ho sempre fatto a camminare con le mie gambe e con le mie idee, per questo, penso mi sia consentito pretendere di essere giudicato per quello che farò, non per il cognome che porto con orgoglio”.
Cosi, Salvo Boscarino, neo segretario della Camera del Lavoro di Noto, ha voluto concludere la relazione programmatica: “Non mi sfugge e non voglio eludere quella che per certi versi può sembrare un anomalia nel subentrare a mio padre alla guida della Cgil netina. Ciò che mi è stato trasmesso ha un valore inestimabile, valori che con i miei pregi ed i miei difetti mi hanno permesso di impegnarmi nella vita sociale della nostra città. Siamo padre e figlio, ognuno però con la propria personalità; certamente non mi distaccherò da quanto messo in campo da mio padre in decenni di militanza politica e sindacale: lealtà, onestà, impegno, passione ed amore viscerale per la nostra città e per quel quadratino rosso, simbolo della nostra Cgil. Con queste radicate convinzioni, continuerò, come ho sempre fatto a camminare con le mie gambe e con le mie idee, per questo, penso mi sia consentito pretendere di essere giudicato per quello che farò, non per il cognome che porto con orgoglio”.