Noto, partecipata escursione archeo-paesaggistica nel sito di Cittadella
Quando un’escursione si trasforma in una vera scoperta di luoghi ricchi di testimonianze storiche di inestimabile valore che conducono anche a considerazioni sullo stato degli stessi, in parte valorizzati ma in parte no. Ancora una volta il grazie per questa straordinaria esperienza va all’Archeoclub, sezione di Noto, presieduto da Laura Falesi che insieme con Pino Iuvara hanno condotto il gruppo, nutrito e interessato, all’interno dell’antica Respensa la “prostrata urbs”, adesso nota come Cittadella. Proprio dalla spiaggia sulla quale si affaccia la IX strada inizia l’escursione con una prima illustrazione relativamente agli aspetti naturalistici con particolare attenzione alla posidonia, erroneamente considerata un’alga, perchè è una pianta, e pure preziosa per l’ambiente marino, in tutto e per tutto. Costeggiando il mare ma salendo sulla dolce duna dove si trova un’antico palmento, completamente ristrutturato con accanto una costruzione che funge spesso da centro conferenze, attrezzata anche per l’ospitalità, vengono illustrati, sempre da Pino Iuvara, le caratteristiche generali dell’Oasi di Vendicari, la posizione strategica dei sui pantani per la vita, per la sopravvivenza di tantissime specie di volatili.
Un affascinante viaggio a ritroso nel tempo dove si è parlato della scoperta delle carraie, probabilmente da attribuire all’antica via Eroina che arriva sino ad Agrigento, alla presenza del porto lagunare, della florida attività della tonnara, sino ad arrivare alla battaglia per impedire che si costruisse proprio in questi luoghi, di incomparabile bellezza e ricchezza, un polo petrolchimico. Certo che a ben guardare l’oggi a chi in quegli anni si battè in maniera strenua ma efficace andrebbe fatta davvero una statua; lungimirante visione di uno sviluppo del territorio verso la protezione e l’esaltazione delle caratteristiche paesaggistiche inimitabili. Ma eccoci al clou dell’escursione con la descrizione e scoperta passo passo della necropoli custodita dalla vegetazione in maniera quasi discreta; un sito che appare ai nostri occhi in tutta la sua ricchezza storica.
Una testimonianza di incomparabile bellezza per quanto riesce a raccontare di un periodo così lontano che fa il paio con un altro assoluto gioiello che si staglia nella dolce collina sopra il porto lagunare. Stiamo parlando della Chiesa bizantina uno dei rarissimi esempi di edificio religioso del suddetto periodo in tutta l’Isola, purtroppo deturpato da costruzioni successive, ma che, fortunatamente, ne hanno preservato il nucleo. Da dire che grazie ad un progetto recente sono stati applicati alle pareti, in punti strategici, dei vetrini che monitorano la stabilità delle stesse. Un piccolissimo intervento a fronte di quanto invece l’intera struttura meriterebbe di avere sia come custodia che come promozione. Ed in questo caso parliamo dell’intera area per la quale auspichiamo una seria e costante presenza delle autorità competenti prima di perdere per sempre questo patrimonio.
La speranza è che attività come queste, organizzate dall’Archeoclub di Noto ( a cui va il grazie per l’attenzione che sempre dedica al territorio, soprattutto a quello meno presente sotto i riflettori promozionali della città), possano essere maggiormente frequenti. E che le sollecitazioni, le scoperte e le proposte possano davvero essere prese in considerazione da chi di dovere.
Emanuela Volcan
Nella foto la chiesa Bizantina presente all’interno dell’Oasi di Vendicari