Noto, politiche culturali: primo incontro partecipato
Importante ed attiva partecipazione ieri sera, nella sala di lettura della Biblioteca Comunale “Principe di Villadorata”, all’incontro voluto dall’Assessore alla Cultura del Comune di Noto, Cettina Raudino, con tutte le Associazioni culturali,le Scuole Pubbliche,le Cooperative sociali, il Cumo, gli Enti di Formazione, le istituzioni culturali,i cittadini in vista della stesura del Piano delle Politiche Culturali della Città. Strumento programmatico, per la prima volta formulato dal Comune di Noto che partendo dall’analisi dei bisogni e delle risorse della Città ha come fine un piano il più possibile condiviso, e le cui linee di indirizzo scaturiscano da un vero processo di partecipazione democratica. All’invito hanno risposto in tanti e dopo aver assistito alla presentazione delle caratteristiche di base del Piano, realizzato dall’Assessore, si è innescato un ampio ed articolato dibattito (piu di due ore e mezzo). A tracciare il bilancio e a spiegarci i prossimi passi proprio l’Assessore Raudino: “Ognuno ha dato una visione, dal proprio punto di vista, di quello che oggi è Noto e di cosa ha bisogno. Questa è stata, dunque, una fase di presentazione e di ascolto, da parte mia; ora mi aspetto che si inneschino dei progetti, proposte e che questo fermento, vivo e presente nella nostra città, vada verso una direzione molto più orientata, meno caotica meno dispersiva, e con un obiettivo chiaro: fare di Noto un laboratorio culturale, una città innovativa e creativa che possa avere il suo volano nel turismo culturale. Che sia non solo per i turisti ma per cittadini, quindi, la cultura come occasione di rilancio economico, centro di produzione e di formazione e non solo di intrattenimento e di fruizione. Infine voglio anche evidenziare che già le Associazioni, sul solco delle proposte e della linea programmatica data da questa Amministrazione al settore, lavorano insieme; si è dato vita ad un processo virtuoso per il quale, ad esempio, il Cumo e gli Istituti scolastici, tra le associazioni che fanno teatro c’è una forte connessione rivolta alle giovani generazioni. Si è detto proprio che questo strumento programmatico un giorno dovrà vedere protagonisti i nostri giovani; e quindi se non rivolgiamo le nostre offerte, le nostre proposte culturali anche a loro, tutto questo resterà sulla carta, resteranno parole”.