Spettacolo

Noto, presentato il primo lavoro cinematografico di Lucia Sardo

Un modo diverso, a metà tra le novità artistiche del panorama siciliano e l’approfondimento sociale sul grave fenomeno del femminicidio in Italia, così è stata celebrata la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne a Noto. Il Teatro ha infatti ospitato la presentazione e proiezione del cortometraggio “Con te e senza di te”, opera prima di Lucia Sardo. Ed il “Tina di Lorenzo” si è preparato ad accogliere l’evento con lo stile ed il messaggio profondo che hanno sempre contraddistinto il 25 novembre in questi ultimi anni nella splendido edificio di piazza XVI Maggio. All’ingresso gli spettatori hanno trovato l’installazione “Posto occupato”, una sedia marcata di rosso, il messaggio forte che stigmatizza l’assenza da un luogo della cultura, il teatro appunto, di quelle donne che non potranno più partecipare alla bellezza della vita. Questa l’adesione in tutto e per tutto della Fondazione Teatro “Tina Di Lorenzo” alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, nella serata in cui, come detto, in sala si è assistito alla storia di Lucia Sardo. Per la prima volta dietro una macchina da presa l’attrice siracusana, precisamente di Francofonte, molto nota al grande pubblico per i suoi ruoli in cinema e a teatro, e negli ultimi anni anche in tv, con la fortunatissima “Masseria Sciarra” in onda quotidianamente sul canale Alice Tv, ha affrontato proprio il delicato fenomeno delle violenze fisiche e psicologiche che una donna può subire. Argomento verso cui si è approcciata attraverso un interessante sviluppo della storia con elementi fondanti l’assoluta dipendenza affettiva della protagonista verso il suo uomo e per contraltare l’altrettanta forza delle amiche che proveranno ad aiutarla. “Purtroppo sono storie comuni, che ho visto anche io, con i miei occhi e con protagoniste mie amiche – ci svela Lucia Sardo a fine serata-. Ecco perchè ho deciso di girare questo lavoro, scritto con Elvira Fusto, a cui, presto, vorrei far seguire il lungometraggio. Resta una bellissima esperienza quella della regia che mi ha portato ad una considerazione: il teatro è artigianato, il cinema è industria, un’espressione artistica che ha moltissimo lavoro preparatorio mentre quello della realizzazione è sensibilmente inferiore. In questa fase stiamo ancora presentando il corto in diverse città”. Al di là del “25 novembre”, infatti, non dovrebbe mai calare l’attenzione sulla violenza e soprattutto quella sui soggetti più deboli della società. Alla fine della proiezione sono salite sul palco con la regista, il Vice Sindaco ed Assessore alla Cultura e alle Pari Opportunità Cettina Raudino e l’avvocato Mirella Viscuso, legale dell’Associazione antiviolenza Galatea, con le quali si è fatto il punto proprio sulla lotta alla violenza sulle donne. “Tanta la strada fatta, ma ne abbiamo ancora tanta da fare – ha spiegato, dati alla mano, Mirella Viscuso-. Il corto a cui abbiamo assistito stasera è una sintesi geniale che focalizza proprio sulla dipendenza affettiva di alcune donne verso i loro uomini. Noi come Associazione in un recente processo per tentato omicidio ci siamo costituiti parte civile e questo è un atto concreto importante”. L’impegno di associazioni e di volontari deve, però, avere appoggio e sostegno concreto non solo dalla legge ma anche a livello locale dalle Amministrazioni. “Diversi gli strumenti da mettere in campo – ha spiegato l’Assessore Raudino-, ultimo in ordine di tempo il “Codice Rosa” un protocollo che coinvolge più soggetti del territorio (Asp, Forze dell’Ordine, Centro antiviolenza Doride di Avola e le volontarie di Semaforo Rosa) che, in rete e con varie competenze, intervengono nei casi di maltrattamento ed abusi su donne e minori. Nello specifico prosegue alacremente l’attività del gruppo Semaforo Rosa; donne e uomini che hanno risposto al mio invito per diventare parte attiva nella nostra Comunità a sostegno dei più deboli. È partito già da diversi mesi lo sportello di ascolto di primo livello grazie all’impegno volontaristico di professioniste, all’interno della Biblioteca Comunale. E la scelta del sito non è stata casuale ma bensì ragionata e studiata, perchè questo luogo rappresenta la cultura, e noi crediamo fortemente che la cultura sia l’unico vero strumento per combattere la violenza. Nei prossimi giorni presenteremo anche il calendario 2016, realizzato grazie a 12 fotografi netini, il cui ricavato andrà in beneficenza”.
Emanuela Volcan

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