Noto, il Presepe diorama vince il concorso “Nativity scene exhibitions”
Nel Natale appena trascorso Noto ha ospitato una nuova edizione, la 5°, del Concorso “Piccoli e grandi Presepi, Nativity scene exhibitions”, dove i primi si trovavano insieme in mostra nei bassi dell’ex Convitto Ragusa e i secondi in diversi luoghi della Città. Le creazioni artigianali nel periodo delle festività di fine sono state molto viste ed apprezzate dai numerosi turisti e visitatori ma a decidere il vincitore è stata una Commissione appositamente composta, con premiazione tenutasi domenica mattina a Palazzo Ducezio, in sala degli Specchi, alla presenza del Sindaco Corrado Bonfanti, dell’Assessore alla Cultura Sabina Pangallo e del Presidente della Pro Noto, Piero Giarratana.
Ad aggiudicarsi il Primo premio nella categoria Grandi Presepi sezione tradizionale è stato Emanuele Iacono, sezione artistico Maurizio Listo; nella categoria Piccoli Presepi sezione tradizionale Stefano Oddo (nella foto il presepe vincente 2016) sezione artistico Sara Malaga. E questi due, esposti, come detto, nella mostra allestita ai Bassi rappresentano aspetti completamente diversi ma nella loro unicità la rappresentazione vive due interpretazioni della natività da ricordare. Un diorama il presepe vincente, nella categoria storico orientale, presentato in concorso da Stefano Oddo che ha scelto il passo dal Vangelo di Luca per raccontare l’annunciazione della nascita di Gesù. Il diorama è la raffigurazione con cui, utilizzando una particolare illuminazione e le proporzioni, si riesce a dare al pubblico l’illusione di un panorama reale; ed è stato il modo con cui il giovane presepista ha costruito la sua natività. Con un’attenzione altissima su tutto quanto è stato rappresentato: i pastori, gli animali, l’angelo, niente è lasciato al caso.
Nella categoria piccoli presepi sezione artistica Sara Malaga si è aggiudicato il primo premio con la sua crezione in panno e bottoni che ha molto colpito sia per i materiali impiegati che per l’allestimento. Le scene del Presepe si sviluppano in una strada che si avvita su se stessa e che ha voluto rappresentare come un albero, alla cui base ha posto la Natività perché, come indica la stessa autrice “Gesù radice dell’albero della vita”. Non è stata una scelta semplice quella dei componenti della Commissione che ha dovuto sceglierne uno per sezione e categoria.
Emanuela Volcan