Noto, progetto fotografico per “Semaforo rosa”
Con il brindisi beneaugurante alla presenza della scrittrice Iaia Caputo, ospite della serata nel salone delle feste, un nuovo tassello del progetto Semaforo Rosa
2015, ideato e proposto dall’Assessorato alle Pari Opportunità retto da Cettina Raudino, ha visto la luce. Come più volte ricordato, infatti, non solo eventi legati al mese di marzo ma una vera e proprio progettualità che ci accompagnerà per tutto l’anno. “Alla fine del mese -ha annunciato il vice Sindaco Cettina Raudino- presenteremo tutte quelle iniziative già elaborate e le altre in itinere che i vari gruppi di lavoro hanno pensato ed ideato, grazie ad una serie di incontri svolti tra gennaio, febbraio e marzo. Le luci di Semaforo Rosa per ribadire cosa vogliamo che questa citta diventi, partendo dalla consapevolezza che molte di noi hanno coscienza e strumenti, ma che ci sono le donne invisibili, che non vivono occasioni di promozione sociale. E a loro che si vuol rivolgere la nostra azione e nell’illustrazione dei tanti progetti scaturiti entreremo nei dettagli”. Intanto sabato sera l’androne di palazzo Nicolaci ha visto l’installazione del Wall che ci spiega il suo autore, l’architetto Vincenzo Medica: “Intanto ringrazio le 50 donne che hanno preso parte al progetto fotografico “Io sono Eva”, iniziativa ironica e simpatica che vede la sua conclusione con l’inaugurazione del WALL delle Donne, alla presenza dell’Assessora Raudino, delle donne ritratte e di Eleonora Nicolaci con Miriam Scala che hanno interpretato la poesia di Maria Rita Parsi, alla quale ci siamo ispirati per questo lavoro ritrattistico che è cominciato un mese fa, con la mia partecipazione diretta agli incontri di Semaforo Rosa 2015. Ho chiesto a queste donne di personificare Eva e di rappresentarla con la mela in mano. Eva perché è madre è moglie, amica e amante, in egual modo Donna, con i suoi diritti e le sue libertà e con la consapevolezza di essere l’altra metà del mondo. Il progetto parte dalla constatazione che c’è ancora bisogno di affermare il valore della dignità delle donne, di difendere le loro capacità produttive e culturali, quanto agli uomini. Il Wall, installato nell’androne di Palazzo Nicolaci, per tutta la durata di Semaforo Rosa, vuole essere un omaggio al diritto all’autodeterminazione, un riconoscimento delle capacità di scelta autonoma ed indipendente dell’individuo, non solo delle donne”.