Noto, ricordata la poetessa Mariannina Coffa
La sua Noto non la dimentica ed anzi rilancia il proprio interesse verso questa giovane poetessa, ma soprattutto donna di un secolo che non le apparteneva per la forza e il grande impegno nell’affermare l’identità femminile e culturale fuori dal comune. Così ieri, 30 settembre, nell’anniversario della sua nascita avvenuta 153 anni fa, l’Amministrazione Bonfanti, con il suo Assessore alla Cultura, Cettina Raudino, ha voluto omaggiare questa indimenticata, ed indimenticabile figlia di Noto, con un ricordo, dei fiori ed un momento musicale davanti all sua tomba nel Cimitero della Città. Alla presenza di alcuni esponenti del mondo culturale netino, tra cui il preside Fortuna, il pittore Rapisardi, Giusi Farina, l’Assessore Raudino ne ha tracciato un sintetico, ma pregno di contenuti, ricordo, annunciando poi il grande Convegno di inizio novembre a lei interamente dedicato: “Quando nacque era il 1841, periodo storico segnato dalle grandi rivoluzioni, dalle rivolte e dalle cospirazioni, un tempo nutrito da ideali e valori assoluti: libertà, fede, patria, giustizia, popolo, amore. Mariannina in questo tempo era donna, era una ragazza dall’animo nobile e luminoso, e grande, molto più grande delle angustie miserie in cui spesso l’uomo si rinchiude. Lei viveva a Noto e ce la immaginiamo affacciata al balcone della sua casa con lo sguardo perso verso l’orizzonte, verso l’ala palpitante del mare che luccicava ad oriente, verso l’uomo che per lei incarnava quell’assoluto amore che le avrebbe fatto scrivere versi, bagnare di lacrime le lettere bordate dal famoso giretto nero. Poi il matrimonio, Ragusa, i figli, la poesia sempre e comunque. La scrittura coltivata come trasgressione, come anelito insopprimibile verso il mondo. Infine il ritorno a Noto, in solitudine e malattia, la morte a 36 anni, 6 mesi e 6 giorni e ci viene da chiedere: dov’è il senso di una vita così dolorosa, a cui è stato negato l’amore, il successo e il pieno riconoscimento? Ma se oggi, dopo 153 anni, la città di Noto, la sua Città, sente un profondo vincolo di affetto verso di lei e ne riconosce il genio e la grandezza testimonia che nulla accade invano. Se oggi io sono qui, se oggi le donne nel loro cammino si trovano a poter accedere ad alte cariche, ruoli di prestigio, posizioni dirigenziali, è perché tanti passi in avanti sono stati fatti. Dalla voce di Mariannina Coffa la voce che ci giunge, purificata nella distanza dalle note del dolore, è quella della coerenza”. Anche il preside Fortuna ha poi voluto esprimere un pensiero centrato principalmente sull’alto valore letterario delle sue opere. “Intanto mi congratulo con l’Amministrazione per questa iniziativa. Mariannina Coffa è una poetessa con la P maiuscola e dobbiamo cercare di darle il maggior risalto possibile, quello che di diritto le spetta. Fu un’incompresa, soprattutto dalle persone a lei più care, i genitori e l’uomo di cui si era innamorata. Tra qualche settimana presenterò un mio libro frutto di una recente, quanto casuale scoperta tra i libri della Biblioteca di Ispica. Un autore anonimo ha realizzato un manoscritto inedito, datato 1905, che fa dei parellelismi con Dante, Petrarca e Leopardi, dove però la grande fede della nostra Mariannina fa la differenza. Lei non è una poetessa tardo romantica, lei appartiene, forse senza consapevolezza, al simbolismo che arriverà poi, come corrente, molto più avanti. Quando era presa dalla vena poetica perdeva il contatto con la realtà”. Tutti concordi i presenti nel dare importanza a certi eventi per continuare l’opera di valorrizzazione della sua figura e della sua opera. A conclusione il violinista Gabriele Bosco, in omaggio a Mariannina Coffa, ha eseguito tre brani Canone Inverso, il tema di Romeo e Giulietta, e quello di Schindler’s list.
E.V.