Noto si è stretta attorno ai familiari di Gabriele e Manuel
Non sono ancora le 15,30 e la Cattedrale è gia gremita. Un silenzio quasi surreale in una città profondamente scossa dalla morte di Gabriele Marescalco e Manuel Petralito uccisi nell’incidente stradale di via Montessori nella notte tra lunedì e martedì scorso. A celebrare il funerale congiunto, che ha visto la presenza del Sindaco, della Polizia Penitenziaria, corpo a cui appartiene il papà di Manuel, i portatori di San Corrado, i portatori dei Cilii, è il Vicario della Diocesi di Noto, monsignor Angelo Giurdanella, che dopo la lettura del Vangelo secondo Giovanni ha parlato ai fedeli con grande trasporto:”La città di Noto martedì 19 si è svegliata attonita, triste; grande silenzio è sceso nei nostri cuori e i nomi di Manuel e Gabriele risuonavano sulle labbra di tutti. Vorrei accostarmi insieme a tutti i voi e ai sacerdoti presenti al dolore dei genitori e dei familiari, e vorrei farlo con la tenerezza che la situazione richiede e con la discrezione che questo immane dolore esige. Sotto lo sguardo di San Corrado nostro Patrono. Perché tutto questo? Qual è la volontà di Dio, come recita il Vangelo? Gesù non è venuto per toglierci il dolore, ma per entrare in esso e salvarci. Gabriele e Manuel non si sono separati da noi, sono solo un passo più avanti”. La celebrazione si è conclusa con l’intervento di alcuni amici di Gabriele e Manuel, portavoci di un affetto davvero sincero di quanti hanno avuto la fortuna di conoscerli. “Vi ricorderemo con il sorriso che avevate sempre. Faremo giustizia. Buon viaggio fratelli” (i compagni di comitiva). “Questa tragedia ci ha distrutti. Gabriele era educazione, rispetto, e in prima linea nell’aiutare gli altri. Sempre con il suo numero 5 sulla schiena e che abbiamo deciso di ritirare” (i compagni di squadra). “Manuel, abbiamo voluto completare insieme la tua proiezione ortogonale, e abbiamo preso 10 per te”(i compagni di classe). Testimonianze, parole scolpite quasi a non volerli veder andare via ma la Messa è finita, è tempo di andare; ai piedi della scalinata gli amici con uno striscione pieno di scatti di felicità della loro pur breve vita ed una frase: nessuno muore se vive nel cuore di chi resta”.
Emanuela Volcan
Foto Giuseppe Cucumetto