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Noto, s’inasprisce la polemica sull’ospedale “Trigona”

Qualche giorno fa si è tenuto ad Avola un incontro sulla vicenda dell’ospedale locale e di quello di Noto. Il consuntivo della riunione ha, com’era anche logico attendersi, acceso il dibattito con connotazioni squisitamente politiche da un canto e contributi di gruppi e associazioni volte alla tutela dei servizi al cittadino. Gli organi di stampa hanno così riportato diverse dichiarazioni, tra queste quella del Consigliere Comunale di Noto Salvatore Veneziano, a cui ha replicato il Sindaco Corrado Bonfanti. Riportiamo, intanto, quanto detto dal consigliere d’opposizione Veneziano: “Non ho voluto commentare a caldo la conferenza stampa tenutasi nell’aula consiliare del comune di Avola, dei sindaci Cannata e Bonfanti e del direttore generale dell’Asp di Siracusa. Volevo capire se era reale quanto dichiarato dal sindaco Bonfanti, ovvero che si ritiene soddisfatto di quanto previsto dal piano di rimodulazione ospedaliero approvato dalla Regione, che di fatto è la chiusura dell’ospedale. Unità di intenti, superamento di campanilismo e tante belle intenzioni, ma chi paga il prezzo? Innanzitutto la città di Noto, che viene spogliata di una istituzione storica, ma soprattutto la qualità ed il comfort del servizio agli utenti. Il trasferimento di pediatria ad Avola garantirà il comfort che è oggi garantito a Noto? Il trasferimento di ortopedia garantirà la qualità del servizio reso oggi a Noto? Purtroppo no perché la struttura del presidio di Avola non consentirà questi standard. Andranno in fumo i milioni di euro investiti a Noto in questi anni, quindi dove sta il risparmio? Dov’è la migliore qualità del servizio?
Il campanilismo non c’entra niente. Quello che si sta ponendo in essere è lo smantellamento della sanità pubblica nella zona sud della provincia, che comporterà nel tempo inevitabilmente una migrazione verso altre strutture della provincia e della regione. Il sindaco è soddisfatto di tutto questo? Io certamente no”. Parole dirette al Primo Cittadino che così, oggi risponde: “Poteva evitare di commentare a freddo il Consigliere Veneziano visto che anche a  caldo il commento che ne è venuto fuori non è altro che un insieme di banalità e strumentalizzazioni politiche che non fanno bene a nessuno. Si evita di commentare a caldo, perché si ritiene saggiamente, che è meglio approfondire, studiare le problematiche, aggiornare le informazioni, capire quali strategie il Governo nazionale e quello regionale sono costretti ad attuare considerato le insufficienti risorse finanziarie e poi, da politico, commentare la vicenda che da alcuni anni interessa i due stabilimenti. Niente di tutto questo! Cosa vuol dire “smantellamento della sanità pubblica”? E, cosa si intende per sanità? Che differenza passa tra diritto alla salute e diritto alla cura in fase acuta? Cosa si intende per livelli essenziali di assistenza? Quale ruolo riveste il PTA nella strategia di de-ospedalizzazione? Quale ruolo possono svolgere le cliniche private convenzionate e quale attività è possibile mettere in atto per ridurre le migrazioni fuori ASP? A regime quanti posti letto avrà tra Noto e Avola l’Ospedale unico? Tutti quesiti questi ai quali il Consigliere Veneziano non sa rispondere perché il Consigliere Veneziano pensa ancora che dentro un immobile con la scritta Ospedale c’è sempre un Ospedale. Il Trigona non solo non chiude ma sarà quella “Cittadella della salute” in grado di fornire servizi al 90% della popolazione della zona sud e pe r il 90% delle esigenze che i singoli concittadini richiedono vengano soddisfatti dalla sanità pubblica”.
E.V.

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