Spettacolo

Noto, timidi applausi per l’opera di Franceschi “Grand Guignol all’italiana”

Alla fine tutti a commentare l’opera scritta 15 anni fa da Vittorio Franceschi e portata in scena, il debutto è stato lo scorso mese di novembre, dal regista Alessandro D’Alatri che ha fatto tappa al “Tina Di Lorenzo” venerdì. Commenti non proprio esaltanti sulla storia portata in scena e sul tentativo di proporre una tradizione teatrale dell’Ottocento, appunto il Grand Guignol, operazione apparsa ai più non riuscita. La trama narrativa è presto svelata, nessun pathos nessuna suspence, e l’espediente per tenere tutti insieme i personaggi sul palco per il finale truce, che vorrebbe essere “grandguignolesco”, appare forzato e poco divertente. Così alla fine non proprio comicità ma timidi sorrisi nonostante gli sforzi profusi dagli attori e dai loro personaggi, esasperazione di alcuni stereotipi della società (la cameriera custode, non proprio fedele, dei segreti della casa, la bella moglie traditrice per diletto, il marito cornuto consenziente, il salumiere rigorosamente emiliano, e il postino gay dai modi gentili ed educati). Insomma le tinte forti, il macabro, la farsa, alla base di questo “Grano Guignol all’Italiana” non hanno fatto presa nemmeno tra il pubblico netino, in linea, dunque, con le recensioni apparse sul’opera nelle precedenti rappresentazioni. Per la compagnia Teatro Stabile d’Abruzzo, con Lunetta Savino, tra le più note attrici italiane delle fiction televisive, Umberto Bortolani, Carmen Giardina, Sebastian Gimelli Morosini, e Andrea Lupo, un giudizio in sospeso magari con un altro lavoro. Il pubblico del Tina Di Lorenzo di Noto ora si prepara ad assistere ad una classica commedia popolare siciliana “Il paraninfo” di Luigi Capuana, con la regia di Antonello Capodieci, protagonista Enrico Guarneri, venerdì prossimo 5 febbraio.
Emanuela Volcan 

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