Noto, verso la convocazione di un Consiglio sull’ospedale
Si è tenuta la conferenza dei capigruppo relativa alla spinosa questione dei reparti recentemente chiusi al Trigona di Noto. Ricapitoliamo brevemente le ultime settimane. Alla fine di febbraio veniva comunicato che Pediatria, Ginecologia ed Ostetricia a Noto sarebbero stati momentaneamente chiusi per carenza di pediatri, contestualmente veniva emanato un bando per l’assunzione, appunto, di questi medici. Nel giorno della chiusura a Noto, si riaprivano gli stessi reparti, completamente rinnovati, a Siracusa, nel ricordare che al “Di Maria” di Avola tali reparti non sono disponibili, alle donne, di tutto l’ampio territorio servito dal Trigona, con necessità di tale assistenza restava l’onere di spostarsi o a Siracusa o a Ragusa. Sabato 2 marzo veniva organizzato dalla Rete Civica della Salute per la zona sud della provincia di Siracusa, un momento di protesta a cui parteciparono cittadini e autorità politiche, tra queste alcuni Consiglieri comunali e Pietro Rosa, in rappresentanza dell’opposizione (Ferrero, Frasca, Pintaldi, Rizza e Terranova) chiedeva ufficialmente alla Presidente del Consiglio Comunale Pennavaria la convocazione urgente della conferenza dei Capigruppo per decidere se effettuare un Civico consesso permanente al Trigona. In realtà i capigruppo, come detto, si sono riuniti solo lunedi scorso, 11 marzo, e con l’esito che lo stesso Rosa ha illustrato in un comunicato: “Si è svolta lunedì la conferenza dei capigruppo relativa all’annosa situazione che riguarda l’Ospedale Trigona di Noto e la sanità della nostra zona sud. Organizzare in tempi celeri un Consiglio Comunale che preveda la presenza del Direttore Generale Dott. Ficarra e dei sindaci del nostro comprensorio è stato l’imperativo assoluto della riunione. Dal canto mio, non posso che essere certo del lavoro svolto in questi mesi, che non teme confronto tecnico o politico con nessuno in quanto a dati e contenuti già approvati e resi pubblici. Sia ben chiaro un concetto: le scelte sbagliate adottate in passato da chicchessia, la discrezionalità politica di oggi, l’assenza netina nella deputazione regionale e chi più ne ha più ne metta, non possono essere prioritarie, nè possono giustificare una rifunzionalizzazione che opta per lo svuotamento del Trigona e per il conseguente sottodimensionalmento dei servizi sanitari ospedalieri della zona sud. Dato per assodato il rientro del personale dei reparti di Pediatria e di Ginecologia e Ostetricia presso il Trigona di Noto e in attesa di accogliere sindaci e Direttore Generale a Palazzo Ducezio, ricordo prima a me stesso e poi agli altri: rifunzionalizzare non significa svuotare, così come riorganizzare non significa intanto spostare. Sul riguardo, se qualcuno, “per casualità o causalità”, si è esposto ad uno o più errori di strategia o valutazione, mi pare oggi più che mai opportuno rammentargli che è ancora in tempo utile per ravvedersi”. Tornando ai reparti appena chiusi sarebbe interessante che si relazionasse al più presto sul bando di gara e dunque sulla riapertura di detti reparti al Trigona, così come da lettera sottoscritta dal Ficarra e letta dal sindaco Bonfanti, proprio nella mattinata del 2 marzo all’ospedale.
Emanuela Volcan