PoliticaPrimo Piano

Noto, vicenda ospedale domani si presenta il ricorso al Tar

Il Comitato per la tutela della sanità nella zona sud della provincia di Siracusa ha promosso un incontro nella sala del Convitto Ragusa, con il Presidente Enzo Adamo che ha subito spiegato il senso dell’iniziativa partendo da quanto è stato illustrato nell’incontro promosso sempre nella stessa aula lunedì scorso. In sala presenti i deputati regionali Pippo Gianni e Vincenzo Vinciullo, il Presidente del Consiglio Comunale Figura, e diversi consiglieri comunali.

Come detto ad inizio serata il Presidente Adamo ha tirato le somme dell’intera vicenda del Trigona per annunciare i passi del Comitato: “Martedì, 24 marzo, presenteremo il ricorso al Tar, avverso le decisioni dell’Assessore Regionale e dell’Asp; inoltre voglio dire che in linea di principio non bisogna rifiutare le cliniche private, se integrate al servizio pubblico, anzi questo riordino dovrebbe prevederle sia a Noto che ad Avola. Non ci vogliamo mettere contro il popolo di Avola ne contro nessun altro, perchè tutte le comunità hanno diritto all’assistenza sanitaria”. Lo stesso Adamo, chiuso il suo intervento ha chiesto all’onorevole Vincenzo Vinciullo di intervenire per entrare nel dettaglio delle vicende che hanno condotto al presente, e il deputato regionale con una serie di documenti, che ha lasciato al tavolo dei relatori ha iniziato dal 2009. “Fu l’allora Assessore regionale Russo che per primo parlò di chiusura dell’ospedale di Noto, tra gli altri, ma passò alla fine l’emendamento che ne scongiurò l’esito; tra i numerosi passaggi arriviamo al 25 novembre 2014 quando viene portata in commissione la rifunzionalizzazione che nella sostanza individua nel Trigona un nosocomio per anziani; nuove battaglie con cui riusciamo ad ottenere un triennio di “prova”, a cui non seguono gli impegni presi sulle risorse necessarie da inviare in loco. Alla fine ecco spuntare la nuova rete ospedaliere con cui vengono cancellati tutti gli impegni presi, ma a cui ci siamo nuovamente opposti con un’altra Commissione, convocata il 17 febbraio, con cui chiediamo le correzioni sia sul rispetto della Legge nazionale in termini di posti letti che in riferimento a tutta quelle serie di indicazioni più volte reclamate. Nessuna risposta”.

Al microfono poi anche l’onorevole Pippo Gianni i cui strali si sono rivolti al Direttore Generale dell’Asp 8, con toni aspri e parole dure, definendolo responsabile del tracollo nell’offerta sanitaria dell’intero territorio aretuseo. Subito dopo anche il Presidente del Consiglio Comunale Corrado Figura che ha ricordato, innanzitutto, l’appuntamento del Civico Consesso aperto che si terrà lunedì prossimo 30 marzo alle ore 18 in Sala Gagliardi, da cui dovrà uscire un documento che sia voce della volontà della Città attraverso i suoi rappresentanti. E proprio due dei richiedenti questo Consiglio aperto, Pippo Bosco e Salvo Veneziano, insieme con gli altri colleghi di opposizione Cutrali, Pagano, Trombatore, hanno preso la parola per sottolineare le gravi responsabilità della politica in tutta la vicenda del Trigona, ancora seguiti dalle dichiarazioni del già Sindaco Leone sulla stessa scia: “La chiusura è un problema politico, pertanto il nostro interlocutore non è Brugaletta. Il piano della Borsellino è stato preceduto da una conferenza dei sindaci dove tutti sottoscrissero questo piano, anche Bonfanti e allora mi rivolgo al Presidente del Consiglio Comunale Figura, perchè è necessario fare una manifestazione pubblica scendere in piazza, mentre ancora una volta chiedo le dimissioni di questo Sindaco”.

A questo punto, prima di dare la parola ad altri interventi il Presidente del Comitato Adamo ha riferito di aver sentito telefonicamente, nel pomeriggio, il Sindaco Corrado Bonfanti: “Mi corre l’obbligo di dare una comunicazione, nel pomeriggio il Sindaco mi ha promesso l’adesione al ricorso che presenteremo martedì”. Ed entriamo allora nel dettaglio di questo ricorso grazie all’avvocato Giuseppe Fianchino: “Con l’azione legale si intende impugnare davanti al Tar il decreto assessoriale dello scorso 14 gennaio nella parte in cui spoglia l’ospedale di Noto dei reparti ospedalieri esistenti ed apre alla presenza di strutture private della sola provincia di Siracusa. Uno dei rischi più forti è – sottolinea l’avvocato Fianchino che sta prestando la sua attività a titolo gratuito-  che alla chiusura dei reparti pubblici segua anche la chiusura del pronto soccorso. Le somme che stiamo raccogliendo, anche qui stasera, servono a coprire i costi fissi dovuti per legge e rimangono nella esclusiva disponibilità del comitato”.

Emanuela Volcan

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *