Nuovo ospedale di Siracusa, il sindaco di Palazzolo convoca gli stati generali
L’irruzione nell’aula Vittorini di palazzo Vermexio, il sindaco di Palazzolo, Salvatore Gallo prova ad allargare la discussione sulla scelta della nuova area dell’ospedale di Siracusa. Lo fa convocando per sabato pomeriggio la seduta straordinaria del consiglio comunale di Palazzolo. Tra gli invitati, il presidente della Regione, Musumeci, l’assessore alla Sanità, Razza, la deputazione siracusana, il direttore generale dell’Asp, l’associazione primari ospedalieri. All’ordine del giorno c’è una soluzione condivisa del nuovo ospedale a tutela dei cittadini del distretto ospedaliero siracusano.
Intanto, i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, Silvia Russoniello e Roberto Trigilio, hanno richiamato l’attenzione – sotto il profilo giuridico, urbanistico e delle infrastrutture – su una serie di problematiche che riguardano l’infrastruttura in sé. In Consiglio non si è discusso di una nuova area per l’ospedale che è rimasta quella indicata dal civico consesso nel luglio del 2017, in contrada Pizzuta. I due consiglieri pentastellati nonostante i vincoli urbanistici del Piano Regolatore Generale del 2007 hanno sollevato documentate perplessità sulle procedure di scelta dell’area per la mancanza di un masterplan preliminare che avrebbe dovuto essere modellato anche utilizzando la fattibilità tecnica redatta dall’Asp nel 2012″.
“Una infrastruttura strategica necessita di una fattibilità tecnica a più ampio raggio comprendente il nuovo sistema viario per il raggiungimento del sito (trasporto pubblico e privato), il nuovo sistema di smaltimento delle acque di prima pioggia e quelle successive in modo tale da non aggravare ulteriormente la deprecabile situazione in cui versa la zona del ViIlaggio Miano, la possibilità di destinare in caso di maxi emergenza un’area in prossimità dell’ingresso dell’ospedale o del pronto soccorso per l’accoglienza, di massa di feriti in caso di calamità”. A dicembre del 2017, con una sua nota, l’Asp ha evidenziato che – fino a quella data – non erano stati effettuati gli imprescindibili controlli obbligatori previsti dalla legge sul terreno in esame.