Omicidio Pace: ergastolo per l’avolese Salvatore Caruso
La Corte d’assise di Siracusa (presidente Tiziana Carrubba, a latere Carla Frau) ha inflitto la condanna all’ergastolo nei confronti di Salvatore Caruso, ritenuto responsabile dell’omicidio del 25enne avolese Andrea Pace, avvenuto la notte del 12 giugno 2019. Confermata, quindi, la richiesta del pubblico ministero, Carlo Enea Parodi, mentre per il fratello dell’imputato, Corrado Caruso, i giudici hanno irrogato la pena di 16 anni e 4 mesi di reclusione, mentre il pm aveva chiesto 30 anni di reclusione.
Si chiude così il processo scaturito da un fatto di sangue che ha destato clamore ad Avola. All’udienza di giugno, Salvatore Caruso aveva confessato le proprie responsabilità. Ha detto che avrebbe voluto dare una lezione ad Andrea Pace per il modo rude con cui lo avrebbe trattato poco prima in un locale pubblico. Si è armato di una pistola calibro 22, nella sua disponibilità, e, dopo essersi appostato nei pressi dell’abitazione della vittima, gli ha sparato colpendo organi vitali al punto da provocarne il decesso.
L’imputato, che è difeso dall’avvocato Luca Ruaro, ha raccontato la propria verità su quanto accaduto quella tragica sera, sostenendo di avere litigato con Pace mentre entrambi si trovavano all’interno di un pub. Ha detto di avere subito delle minacce da parte della vittima al punto da indurre Caruso a recuperare l’arma con cui, qualche ora dopo il diverbio, ha sparato contro il malcapitato. Caruso ha spiegato di avere puntato l’arma contro Pace allo scopo di intimidirlo ma la vittima, invece di correre ai ripari, lo avrebbe affrontato con sprezzo del pericolo ed è a quel punto che, preso dallo spavento, l’imputato avrebbe premuto più volte il grilletto. Nella sua deposizione, Salvatore Caruso ha cercato di scagionare il fratello Corrado sostenendo che avrebbe provato più volte a dissuaderlo dall’intenzione di dare una lezione alla vittima, senza, però, riuscire nel suo intento.