Omicidio Petrolito, il 4 aprile la conclusione del processo
E’ stata fissata per il 4 aprile la requisitoria del pm Marco Dragonetti al processo con il rito abbreviato a carico di Paolo Cugno, il 27enne manovale di Canicattini che la sera di sabato 17 marzo dello scorso anno ha ucciso la compagna venticinquenne LauraPetrolito con 24 coltellate e ne ha gettato il cadavere in un pozzo artesiano nelle campagne di contrada Tradituso. Lo ha disposto il gup del tribunale, Carla Frau, a conclusione dell’udienza di ieri mattina, nel corso della quale è stato discusso il contenuto della nuova perizia psichiatrica. Il prof. Filippo Drago, docente all’Università di Catania, si è sottoposto all’esame delle parti ribadendo che l’imputato fosse in grado di intendere e di volere al momento in cui ha consumato il delitto.
Rispondendo alle domande dell’avv. Gianbattista Rizza, che difende Cugno, il perito ha replicato che l’approfondimento richiesto con l’applicazione di moderne tecnologie come Tac o Pet non abbiano alcun motivo di essere eseguite nel caso di Cugno. La difesa ha prodotto una memoria con la quale sostiene l’esigenza di effettuare una valutazione del profilo neurologico per fare emergere che Cugno abbia subito una micro lesione al cervello a causa di un incidente stradale nel quale è stato coinvolto diverso tempo addietro. Una lesione che comprometterebbe le capacità psichiatriche di Cugno e quindi di intendere e di volere all’atto dell’uccisione della compagna. Dopo un’ora e mezza di discussione, il giudice ha ammesso la produzione agli atti della memoria difensiva che sarà oggetto di approfondimento in occasione della prossima udienza.
La super perizia disposta dal gup Frau è in linea con quella eseguita nella fase delle indagini dal prof. Antonio Petralia che ha stabilito che Cugno sia sano di mente e quindi capace di intendere e di volere al momento dell’uccisione della compagna e che il suo stato di alterazione fosse dovuto all’assunzione di cannabinoidi.
Con queste premesse ci si avvia alla discussione del 4 aprile quando, oltre al pm Dragonetti, parleranno gli avv. Mario Di Marca, che patrocina il padre della vittima Domenico Mignosa per il fratellino di Laura che si sono costituiti parte civile, e la difesa dell’imputato. E’ probabile che, in assenza di repliche, in quella stessa udienza il giudice si ritiri in camera di consiglio per emettere il verdetto a poco meno di un anno da qel fatto di sangue che ha scosso la comunità di Canicattini.