Omicidio Scarso, anche Tranchina ammesso all’abbreviato
Anche Andrea Tranchina, il 18enne siracusano, ritenuto responsabile della morte di don Pippo Scarso, avvenuta a distanza di 2 mesi dalla notte tra il primo e il 2 ottobre, quando subì un’aggressione con il fuoco, è stato ammesso al rito abbreviato. La Corte d’assise (presidente Tiziana Carrubba, a latereAntonella Coniglio), all’udienza di ieri mattina ha sciolto la riserva, accogliendo l’istanza, avanzata dall’avv. Gianpiero Nassi, di accesso di Tranchina al rito abbreviato condizionato. In buona sostanza, non ci sarà alcun dibattimento in aula ma la corte d’assise perverrà al verdetto sulla scorta dell’attività d’indagine eseguita dai poliziotti della squadra mobile con il coordinamento del pm Andrea Palmieri.
A differenza degli altri due imputati, Marco Gennaro e Sebastiano Amorelli, già in precedenza ammessi al rito alternativo, Tranchina ha la possibilità di difendersi con la produzione di nuova documentazione e l’escussione di testi. I giudici, infatti, hanno accolto la richiesta della difesa di produrre la testimonianza del personale del 118 che ha eseguito in ambulanza il trasferimento di don Pippo Scarso da Siracusa all’ospedale Cannizzaro di Catania. Sarà eseguito l’esame del medico curante della vittima, mentre sarà acquisita agli atti del processo tutta la documentazione sanitaria che riguarda il ricovero del paziente ustionato.
Ma la parte ritenuta importante dalla difesa di Tranchina è il fatto che la corte d’assise ha disposto una perizia super partes, affidando l’incarico a un collegio di consulenti formato da un medico legale e dal primario del reparto grandi ustioni dell’ospedale Cardarelli di Napoli, Gennaro Savoia. Ai due potrebbe essere affiancato un anatomopatologo.
L’obiettivo dei giudici è quello di accertate quali siano state le reali cause della morte dell’ottuagenario. Il 13 aprile ci sarà il conferimento dell’incarico ai due periti mentre la corte d’assise, su richiesta del pm Palmieri ha sospeso i termini della custodia cautelare nei confronti dell’imputato per il quale la difesa sta valutando l’opportunità di avanzare istanza di scarcerazione.