Omicidio Sortino, respinta la richiesta di scarcerazione del maggiorenne
Il tribunale del riesame di Catania ha rigettato il ricorso dei legali difensori di Dylan Foti, il 18enne floridiano, arrestato il 9 settembre perché ritenuto uno dei tre autori dell’omicidio del panificatore Sebastiano Sortino. Gli avvocati Aldo Ganci e Giorgio D’Angelo avevano insistito perché il tribunale della libertà annullasse l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale Giuseppe Tripi. Chiedevano, in sostanza che il loro assistito venisse del tutto scarcerato o, in subordine, posto agli arresti domiciliari in una località lontana da Floridia.
La difesa di Foti ha poggiato le proprie argomentazioni sulla desistenza volontaria del loro assistito. Hanno sostenuto, infatti, che le intenzioni dei tre inizialmente erano quelle di esplodere contro la saracinesca del panificio diversi colpi di pistola, in modo da dare una lezione al proprietario. Quando, però, Foti ha compreso che le intenzioni dei due minori erano ben altre e ha avuto la possibilità di scendere dallo scooter, perché si trovava seduto in mezzo agli altri due, si è allontanato, nascondendosi dietro alcune auto.
Questo comportamento, sostengono i difensori, ha fatto sì da non spalleggiare i due minori e in particolare colui che ha esploso la sequenza di colpi contro il malcapitato.
Per i giudici del riesame, però, persiste il pericolo di reiterazione del reato, come aveva disposto il gip Tripi, ed hanno rigettato l’istanza della difesa confermato per Foti la misura cautelare in carcere. I legali difensori hanno, comunque, preannunciato di ripresentare l’istanza al Gip e, dopo il deposito delle motivazioni della disposizione del tribunale della libertà di Catania, di volere fare ricorso alla Cassazione.