Operazione Kepha, arrestata un’altra donna
Mentre il tribunale del riesame ha accolto l’istanza di scarcerazione nei confronti di otto indagati, coinvolti nell’operazione “Kepha”, nel corso della notte di lunedì 23 novembre 2015 aveva visto dare esecuzione a 22 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Giudice per le indagini Preliminari di Catania su richiesta di quella Procura Distrettuale Antimafia per traffico di sostanze stupefacenti.
Nel corso della giornata di ieri, infatti, i Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Noto hanno tratto in arresto in esecuzione di misura cautelare Nunziatina Di Rosa, avolese di 37 anni, già nota alle forze dell’ordine per i suoi precedenti di polizia. La donna, insieme con un altro soggetto dei 24 destinatari di misura della custodia cautelare, aveva eluso la cattura rendendosi irreperibile. Immediatamente i Carabinieri hanno posto in essere le attività info – investigative del caso al fine di rintracciare i due latitanti.
L’attività, sviluppatasi con servizi di osservazione, pedinamento e controllo e mediante l’acquisizione e lo sviluppo di informazioni sul territorio, ha permesso di apprendere che la donna, già rintracciata in Germania dove si era trasferita da alcuni mesi per cercare di rifarsi una vita, sarebbe ritornata nel suo paese di origine per trascorrere le festività natalizie.
La capillarità sul territorio dei Carabinieri ha consentito di notare la presenza di una autovettura con targa tedesca mai vista prima che, dagli immediati accertamenti esperiti, è risultata essere in uso all’attuale convivente della donna.
Ed è stato proprio monitorando in maniera discreta gli spostamenti dell’auto che i Carabinieri, nella giornata di ieri, hanno individuato Di Rosa Nunziatina presso l’ospedale “Umberto I” di Siracusa intenta a sottoporsi ad una visita medica. Al termine della visita i militari operanti hanno bloccato la donna, conducendola in caserma a Noto e notificandole la misura cautelare.
Al termine delle formalità di rito, Di Rosa Nunziatina è stata tradotta presso la casa circondariale di Catania Piazza Lanza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.