Operazione Megara: cocaina e hashish correvano a fiumi (FOTO)
Avrebbero monopolizzato il traffico ma anche lo spaccio al dettaglio degli stupefacenti tra Siracusa, Priolo e Melilli. Undici persone sono state arrestate dai carabinieri nell’ambito dell’operazione denominata “Megara”. Con il coordinamento della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania – Direzione Distrettuale Antimafia, il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Siracusa ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal Gip del Tribunale di Catania, nei confronti di undici persone facenti parte di un sodalizio criminale operante a Siracusa, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
La complessa attività investigativa, svolta avvalendosi sia di metodi tradizionali che di supporti tecnici, ha disvelato l’esistenza di una associazione per delinquere da tempo operante nella provincia di Siracusa, ed in particolare nell’area megarese del comune di Priolo, da cui il nome “Megara” dell’operazione dei Carabinieri.
Il sodalizio, ben noto nell’ambiente dei consumatori di stupefacente della provincia, aveva trovato nel circondario priolese e in alcune zone della città di Siracusa, i luoghi dove poter smerciare nell’arco dell’intera giornata stupefacente del tipo hashish, marijuana e cocaina, dotandosi di una propria organizzazione, caratterizzata dalla suddivisione dei compiti tra i sodali.
Il sodalizio, che operava su direttive dell’indagato Angelo Boscarino, individuato quale promotore dell’associazione, era composto da Marco Tempra, Salvatore Rasizzi, Vincenzo Annino, Felice Coniglio e Antonino Montagno Bozzone, principali soggetti i cui diversi ruoli erano comunque finalizzati al supporto del sodalizio per tutte le esigenze contingenti, tra le quali l’approvvigionamento dello stupefacente, per lo più hashish e marijuana, che poi veniva distribuito agli spacciatori in numerose dosi.
Fabio e Christian De Simone, operanti esclusivamente in Priolo, trattavano anche stupefacente del tipo cocaina approvvigionato avvalendosi di canali esterni alla provincia.
Le indagini hanno inoltre consentito di appurare come i componenti del sodalizio e dei De Simone possedessero o, comunque, avessero l’immediata disponibilità di armi da fuoco: in alcune circostanze gli stessi appartenenti del gruppo criminale cedevano ad altri sodali le armi in loro possesso ed in altri casi le vendevano a chi si rivolgeva a loro per tale necessità. Il carattere armato del sodalizio e dei componenti della famiglia De Simone è stato ulteriormente riscontrato a seguito del ferimento di Ignazio D’Alfonso, avvenuto nell’ottobre 2016 a Priolo, il quale venne attinto da alcuni colpi di arma da fuoco per non avere onorato un debito di droga assunto con i De Simone, episodio, questo, che unitamente ad altri riscontri, forniva ulteriore spunto per l’avvio dell’attività investigativa. Nel medesimo contesto di gestione dell’attività di spaccio, nell’ambito dei componenti della famiglia De Simone si verificava l’omicidio di Alessio Boscarino, fatto per il quale ha proceduto la Procura di Siracusa.
Nel corso dell’attività di indagine sviluppata dal Nucleo Investigativo di Siracusa durata oltre un anno dall’ottobre del 2016, sono stati sequestrati oltre 4 chilogrammi di sostanza stupefacente tra marijuana, hashish e cocaina, ed arrestati 4 soggetti in flagranza per detenzione ai fini di spaccio di stupefacente.
LE FOTO DEGLI ARRESTATI