Operazione San Paolo, a luglio la requisitoria del pm per il boss Aparo
E’ stata fissata per il 14 luglio la requisitoria del pubblico ministero al processo scaturito dall’operazione San Paolo, portata a termine dai carabinieri del nucleo operativo di Siracusa. In quell’udienza il pm Alessandro Sorrentino, tratterà la posizione del boss di Solarino, Antonio Aparo, quella degli altri due protagonisti della vicenda, Massimo e Giuseppe Calafiore e anche quella di Salvatore Mazzaglia. La posizione ei tre imputati è stata stralciata dal troncone principale perché il gup del tribunale di Catania, Stefano Montoneri, ha accolto la richiesta degli imputati di accedere al rito abbreviato. Aparo, in particolare, si è detto estraneo alla vicenda e di non avere dato alcun’ordine dal carcere in cui si trova detenuto per ricostituire il gruppo che operava sul territorio siracusano, in particolar modo a Floridia e a Solarino. Ha già ottenuto dal tribunale del riesame di Catania l’annullamento dell’ordinanza con cui il Gip del tribunale etneo, Carlo Umberto Cannella, il 27 luglio ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’imputato.
Forte della sentenza della Corte di Cassazione, che ha annullato due capi d’imputazione, soprattutto quello relativo all’associazione mafiosa, il solarinese Massimo Calafiore, difeso dall’avvocato Domenico Mignosa, conta anch’egli di chiarire la posizione e chiudere già subito la partita con la giustizia. La prima udienza del relativo processo è stata fissata per il 14 maggio. In quella circostanza sarà il rappresentante della pubblica accusa svolgere la requisitoria e avanzare le proprie richieste.
Intanto ieri, è toccato ai legali della difesa svolgere le arringhe all’udienza preliminare scaturita dall’operazione San Paolo, portata a termine nel luglio dello scorso anno dai carabinieri nel nucleo operativo. Il pm Alessandro Sorrentino aveva chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli imputati che hanno optato per il giudizio ordinario. Ieri, davanti al Gup Montoneri, ha discusso l’avvocato Antonino Campisi che per Giuseppe Crispino ha chiesto una sentenza di non luogo a procedere. In calendario anche le arringhe dei legali difensori degli altri imputati del rito ordinario.