Operazione tonnara, dal gip fra silenzi e mezze ammissioni
Sono comparsi ieri mattina dinanzi al gip del tribunale, Giuseppe Tripi, i sei indagati, coinvolti nell’operazione antidroga denominata “Tonnara”, portata a termine il 29 gennaio scorso dai poliziotti della squadra mobile della questura di Siracusa. Mentre ha fatto scena muta Dario Calcinella di 32 anni, difeso dall’avvocato Lino Perez, altri quattro Alessandro Abela di 30 anni, Ivan Rossitto di 30, Marsio Vella di 32 e Dario Caldarella di 32, tutti assistiti dall’avvocato Junio Celesti, pur, avvalendosi della facoltà di non rispondere, hanno rilasciato dichiarazioni spontanee con le quali hanno ammesso solo piccoli episodi di cessione di stupefacenti. Aldo Malignaggi, difeso dall’avvocato Sebastiano Troia, ha riferito di non conoscere le altre persone coinvolte nell’operazione, di avere ceduto in qualche occasione droga ma per soddisfare proprie esigenze personali; nulla ha detto rispetto alle fonti di approvvigionamento dello stupefacente.
Secondo il pm Antonio Nicastro, che ha coordinato le indagini, i sei avrebbero spacciato droga in concorso tra loro, utilizzando come base logistica il complesso delle palazzine dette della Tonnara, abitazioni popolari site tra il viale santa Panagia e la via Aldo Carratore. La telecamera, installata in quella zona, ha permesso agli investigatori di monitorare i movimenti, documentare la cessione di dosi di cocaina e di filmare i luoghi in cui la droga veniva nascosta. Per gli inquirenti, il giro d’affari ipotizzato si aggirava in 100 mila euro mensili, che avrebbero alimentato le casse dell’organizzazione mafiosa “Bottaro-Attanasio”, i cui proventi sarebbero impiegati per il sostentamento delle famiglie dei detenuti e gli stessi appartenenti al clan.